Inarrestabile il crollo del Bitcoin sui mercati delle criptovalute. La principale moneta digitale scende anche sotto la soglia dei 6.000 dollari a 5.920 dollari sulla piattaforma lussemburghese Bitstamp.
L’attenzione delle autorità di regolamentazione influisce negativamente le cricptovalute e determina un forte calo. Il Bitcoin crolla a 6.985 dollari, ben lontano dai quasi 20.000 di dicembre. Il Ripple perde il 13% a 70 centesimi arrivando a perdere il 79% rispetto al picco di 3,32 dollari toccato il 4 gennaio. In forte calo anche le società quotate legate al blockchain: Riot Blockchain perde il 5,5%, Eastman Kodak il 5,4% e Square il 3,6%. Square, l’azienda di pagamenti elettronici guidata da Jack Dorsey, ha nei giorni scorsi appoggiato pubblicamente il Bitcoin, introducendo sulla sua piattaforma la possibilità di acquistare e vendere Bitcoin per gli utenti di Cash App fino a un massimo di 10.000 dollari a settimana.
Giù anche le altre valute, Ether e Litecoin che lasciano sul terreno almeno l’11%. A dare un ulteriore colpo alle criptovalute sono indiscrezioni di stampa secondo cui i vertici della Sec, l’organo di vigilanza delle Borsa Usa, e della Commodity Futures Trading Commission chiederanno al Congresso americano di prendere in considerazione l’ipotesi di un controllo a livello federale delle piattaforme per gli scambi di criptovalute. Oggi, secondo quanto riferisce Bloomberg, i presidenti della Sec e della Commodity Futures Trading Commission sono in audizione alla Commissione banche del Senato Usa per discutere di criptovalute. Senza mezzi termini Jay Clayton, il presidente della Sec, afferma in Congresso che la Consob americana sostiene gli sforzi per una maggiore chiarezza e trasparenza sul mercato delle criptomonete ed è pronta a valutare l’introduzione di regole.
Il Bitcoin “è un asset molto rischioso, soggetto ad alta volatilità e speculazione” afferma Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea confermando come anche in Europa l’attenzione è alta sulle criptovalute.
A rendersi conto dei rischi del Bitcoin sono anche le banche: i Lloyds e Virgin Money hanno vietato l’acquisto di criptovalute con le loro carte di credito, seguendo la strada aperta da JPMorgan, Bank of America e Citigroup. E’ quanto riporta una nota dell’Ansa. Il Tesoro americano è preoccupato dal fatto che le criptovalute siano usate da molti come un investimento e sempre meno per i cambi giornalieri: “è necessario assicurarsi che le valute digitali come il Bitcoin non siano usate per spostare denaro per i ”cattivi”, ovvero per frodi e riciclaggio. Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, in un’audizione in Congresso
“Il Bitcoin è la combinazione di una bolla, uno schema Ponzi ed un disastro ambientale”. – Lo ha detto il direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali, Agustin Carstens, in un convegno a Francoforte a cui partecipa anche il presidente della Bundesbank ed esponente della Bce, Jens Weidmann, sollecitando quindi le banche centrali ad “intervenire” per arginarne i “rischi” ed “evitare che diventi una minaccia per la stabilità finanziaria. Il calo dei Bitcoin con conseguenza di perdita per gli investitori può servire da vaccino contro le truffe finanziarie. Qualche anno fa si promettevano facili e rapidi arricchimenti con le valute estere, il cosiddetto Forex. Poi con le opzioni binarie. Negli ultimi tempi sono passati al Bitcoin. Se continuerà la sua discesa, dovranno inventarsene un’altra.