Scoperta una maxi truffa alle assicurazioni Rc auto in Campania. False pratiche per ottenere il risarcimento dei danni per incidenti stradali in realtà mai avvenuti per un giro di affari pari a 1 milione duecentomila mila euro.
Nelle prime ore della mattinata, nella provincia di Caserta, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 20 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla frode assicurativa, alla falsa testimonianza, alla corruzione in atti giudiziari e all’evasione dell’iva .
L’indagine ha consentito, tra l’altro, di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto principalmente dai titolari di un’agenzia di infortunistica stradale, i quali, grazie alle false attestazioni di periti assicurativi compiacenti, sono riusciti a simulare incidenti stradali con danni a persone e cose, ottenendo dalle compagnie assicurative indennizzi per diversi milioni di euro.
La truffa alle assicurazioni Rc auto in Campania è andata avanti per anni. Una rete di contatti ben organizzata composta da agenti assicurativi, periti, carrozzieri, titolari di agenzie infortunistiche e avvocati che stilavano pratiche per ottenere il risarcimento dei danni per incidenti stradali in realtà mai avvenuti. Sei sono i provvedimenti di interdizione dalla professione di avvocato ordinati dal gip del tribunale. Per tutti sono scattate le manette ma le indagini proseguono.
La Campania ha il primato per le tasse automobilistiche più alte in Italia in virtù proprio della frequenza degli incidenti stradali, in molti casi poi falsi.
A Frignano risulta indagata un’intera famiglia, mentre a Casal di Principe agli arresti sono finiti due fratelli, ma nell’elenco dei destinatari della misura cautelare ci sono soprattuto alcuni avvocati di Santa Maria Capua Vetere, Casaluce e Teverola.
Gli indagati dal giudice per le indagini preliminari sono 54, ma il pm ha nelle sue mani un elenco di 120 persone finite nel mirino degli investigatori.
La truffa ha portato a un giro di affari pari a 1 milione duecentomila mila euro.