Jabil: la multinazionale americana ha revocato i licenziamenti per 190 lavoratori dello stabilimento di Marcianise. Catalfo: “Garantire adeguata prospettiva occupazionale”.
Buone notizie per i lavoratori dello stabilimento di Marcianise della Jabil, multinazionale americana che produce componenti elettronici, i cui vertici societari hanno revocato i 190 licenziamenti precedentemente annunciati.
Ne dà notizia sui social Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro: “Grazie alla mediazione che ho condotto insieme ai tecnici del ministero del Lavoro e al sottosegretario al Mise, Alessandra Todde, Jabil ha deciso di revocare i 190 licenziamenti dello stabilimento di Marcianise -scrive Catalfo su Facebook- In questi giorni abbiamo lavorato senza sosta per giungere al miglior accordo possibile per tutti, a cominciare dai lavoratori. Non è stato facile, ma alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati.
Con le misure ordinarie e straordinarie messe in campo dal mio Ministero e dal MISE per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, i lavoratori di Jabil non solo riceveranno un sostegno al reddito con la cassa integrazione, ma saranno accompagnati in un percorso di ricollocazione verso altre aziende. Continuerò a seguire la questione, assicurandomi che venga garantita loro un’adeguata prospettiva occupazionale“.
Cgil e Fiom Campania: “Fine di un’ingiustizia, ora ricollocazione dei 190 lavoratori”
In una nota il segretario generale CGIL Campania, Nicola Ricci, il segretario generale FIOM-CGIL Campania Massimiliano Guglielmi e il segretario generale FIOM-CGIL Caserta, Francesco Percuoco, esprimono la loro soddisfazione per il ritiro dei 190 licenziamenti da parte della Jabil: “Ora è fondamentale proseguire il confronto con il Governo per ricollocare 190 lavoratori presso altre aziende e chiarire cosa ne sarà dei 350 lavoratori e lavoratrici ancora in forza allo stabilimento di Marcianise -si legge nel comunicato- Con quest’accordo si pone fine ad un’ingiustizia e alla violazione delle leggi italiane. Ora serve ripartire dal ritiro dei licenziamenti e assicurare un serio futuro produttivo e di lavoro stabile. Le mediazioni istituzionali e la battaglia sindacale devono trovare il concreto sbocco in un territorio già martoriato da crisi e delocalizzazioni. Si ricomponga il tavolo per affrontare seriamente le opzioni in campo a partire dalla piena occupazione per tutti”.