di Luigi Maria Mormone – Un giovane studente cilentano di 17 anni ha scoperto di essere vittima di cyberbullismo. Ad accorgersi di tutto questo, come riportato da “Il Mattino”, sono stati alcuni compagni di classe, venuti a conoscenza della presenza di “strane chat” pubblicate sul gruppo Facebook della scuola. In quel gruppo (dove di solito si condivide l’assegno per gli assenti) ci sono quattro screenshot di conversazioni WhatsApp riportanti il nome e cognome del ragazzo come mittente.
Si tratta di un botta e risposta con un amico (di cui non si conosce l’identità, perché tagliata dalla foto), in cui compaiono frasi dal contenuto sessuale altamente esplicito.
La vittima, dopo aver salvato le foto delle conversazioni sul proprio smartphone, inizia a segnalare tali contenuti a Facebook.
Successivamente, il ragazzo si rivolge a una psicologa che assiste, per l’associazione salernitana Kore, le vittime di cyberbullismo.
L’analista gli consiglia di pubblicare un commento sotto ogni foto delle conversazioni, scrivendo che “tale gesto è inaccettabile e intollerabile, che ti dissoci da quelle parole perché non sono state scritte da te e che chi si sta nascondendo dietro quel falso profilo deve smetterla. Stai tranquillo che la verità viene fuori”. Scritte tali frasi e ricevuta la solidarietà di amici e parenti, il ragazzo scopre che tutto è nato da un profilo fake (creato solo per pubblicare tali contenuti) e che le foto incriminate erano frutto di un accurato lavoro di Photoshop.
Questa storia si è conclusa nel migliore di modi ma è chiaro che bisogna stare sempre più attenti al cyberbullismo, un fenomeno sempre più in via di (pericoloso) sviluppo nell’epoca dei social network.
Articolo pubblicato il: 27 Novembre 2017 11:39