Tragedia in un appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato San Severino. Terribile il bilancio: tre morti, una madre e i due suoi figli.
Tre morti carbonizzati in una casa che prende fuoco a Mercato San Severino. All’origine della disgrazia un incendio sviluppatosi nell’abitazione, forse innescato da una coperta elettrica o da una stufetta. Le vittime sono tre: la signora Iole De Marco, 82 anni, e due suoi figli: Donato e Franco Papa, rispettivamente 61 e 58 anni.
L’incendio si è sviluppato verso le 22,30 di ieri. I soccorsi sono stati allertati verso le 23 dalle sette famiglie che vivono nell’edificio, allarmati dal fumo che usciva dall’appartamento della famiglia Papa. Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri e il servizio di emergenza sanitaria del 118 de La Solidarietà di Fisciano. Raccapricciante la scena apparsa ai soccorritori.
Tra le ipotesi al vaglio dei carabinieri che indagano sull’incendio c’è quella di un gesto deliberato. Sembra che il figlio minore della donna soffrisse di crisi depressive, quindi non si esclude che possa aver appiccato il fuoco provocando la sua morte e quella dei familiari, deceduti – presumibilmente – a causa delle esalazioni. Quando i carabinieri sono giunti sul posto, i tre erano già deceduti.
La famiglia Papa è molto conosciuta a Mercato San Severino. La signora Iole rimase vedova trent’anni fa circa. Il marito, Mario Papa, era uno stimato medico di famiglia. Franco Papa era un esperto di latino e greco e impartiva lezioni di ripetizione a studenti liceali. Da cattolico praticante, leggeva i passi della Bibbia durante le Messe. Le salme dei tre deceduti sono state trasferite presso l’ospedale Fucito di Curteri e saranno sottoposte a esame autoptico. Lutto cittadino in occasione dei funerali delle tre vittime del rogo: lo annuncia il sindaco di Mercato San Severino, Antonio Somma. “La famiglia Papa – spiega il primo cittadino – era molto nota. Mi sono recato ieri sera in via Tommaso Sanseverino, nello stabile dov’è avvenuta la tragedia, di proprietà della famiglia Papa. Ho parlato con alcuni vicini i quali mi hanno riferito di non essersi accorti di nulla fino a quando hanno sentito una forte deflagrazione che ha mandato in frantumi i vetri delle finestre. A quel punto hanno visto anche le fiamme che erano divampate in casa. A quanto pare, sempre dai racconti dei vicini, la famiglia per alcuni giorni era andata a far visita ai parenti in Basilicata e quindi, al momento del rogo, si era addirittura pensato che la casa fosse disabitata in quanto non li avevano visti far rientro. Per la nostra città è stato un risveglio amaro”.