La CUB Sanità il 21 maggio ha proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori della sanità e dei servizi socio sanitari pubblici e privati per l’intera giornata con manifestazioni organizzate in tutte le principali piazze italiane.
“Lo sciopero chiama alla lotta migliaia di lavoratori che durante la pandemia sono stati chiamati “eroi” per avere sacrificato vita, salute, affetti e per aver lavorato in condizioni indicibili per sostenere una sanità che negli anni è stata saccheggiata da privatizzazioni selvagge -fa sapere in una nota Maria Teresa Turetta, segreteria nazionale CUB Pubblico Impiego – Ora il Decreto 44/2021 ha introdotto l’obbligo vaccinale per il solo personale sanitario e socio sanitario. La CUB non si schiera pro o contro le vaccinazioni ma al fianco dei lavoratori e contro il ricatto vaccino/salario. Il problema del decreto legge 44 è che prevede il demansionamento, il trasferimento e la sospensione senza retribuzione per gli operatori sanitari che decidono di non vaccinarsi.
L’Istituto superiore di Sanità afferma senza fraintendimenti che la vaccinazione anti-Covid non dà la certezza d’essere sicura per chi la fa, non dà la certezza di non contagiare gli altri. Allora perché questo accanimento contro i lavoratori del comparto sanità? -osserva Turetta – Molti di loro sono già stati contagiati, alcuni sono morti per il Covid, magari perché non erano sufficientemente formati o non avevano ausili di protezione, oppure perché, a novembre 2020, invece di essere monitorati con i tamponi molecolari sono stati sottoposti ai tamponi “rapidi” , come è avvenuto in Veneto con il governatore Zaia.
La CUB Sanità nei giorni scorsi ha incontrato i Prefetti delle principali città italiane per rappresentare al Governo gli esiti nefasti di una privazione dello stipendio a migliaia di lavoratori e alla conseguente non tenuta del sistema sanitario e socio sanitario a seguito della sospensione dal servizio del personale che per mille motivi decide di non vaccinarsi.
Solidarietà ai lavoratori della sanità, vogliamo una sanità pubblica, gratuita e universale, basta servizi sanitari e socio sanitari appaltati ai privati, basta profitti sulla pelle dei cittadini, vogliamo essere liberi di decidere se vaccinarci oppure no: per tale motivo scendiamo in tutte le principali piazze italiane a protestare il 21 maggio 2021. Manifestazioni sono previste in Veneto (Mestre, Vicenza, Bassano del Grappa) Milano, Varese, Torino, Genova, Parma, Firenze, Roma, Napoli, Catania”.
Articolo pubblicato il: 20 Maggio 2021 10:26