Il paradosso e la mente umana: ragionamenti “contraddittori” su cui si può discutere per lungo tempo (anche senza giungere a una conclusione).
Secondo l’enciclopedia Treccani, un paradosso è una “affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile”.
Semplici ragionamenti logico-matematici, contraddizioni su cui discutere per lungo tempo (anche senza giungere a una conclusione), di paradossi ne sono stati “teorizzati” tantissimi nella storia del genere umano. Eccone alcuni dei più famosi che hanno avuto la loro origine nella favolosa epoca classica (e che tanto sono piaciuti anche a filosofi contemporanei, come l’indimenticato Luciano De Crescenzo).
“Questa affermazione è falsa”, ma chi e come si può dimostrare se tale affermazione sia vera o falsa? Se fosse vera, allora la frase non sarebbe veramente falsa. Mentre, se l’affermazione fosse falsa, allora il contenuto si capovolgerebbe. Il paradosso del mentitore viene descritto come una proposizione autonegante. La soluzione non è mai arrivata, ma nel corso dei secoli ha attratto a sé diversi filosofi.
Anche Aristotele decise di affrontare l’enigma: “Chi enuncia una frase insolubile, non dice letteralmente nulla e pertanto la proposizione (o meglio, la pseudoproposizione) deve essere semplicemente depennata”.
Il paradosso di Achille e la tartaruga è una delle numerose discussioni teoriche sul movimento avanzate dal filosofo greco Zenone di Elea nel V secolo a.C., per difendere le tesi del suo maestro Parmenide.
Il grande eroe Achille sfida una tartaruga in una corsa. Per mantenere le cose in “regola”, il grande eroe greco accetta di dare alla tartaruga un vantaggio di 500 metri. Quando la gara inizia, Achille inizia a correre in modo più rapido della tartaruga, per cui quando raggiunge il traguardo dei 500 metri, la tartaruga ha camminato solo 50 metri più di lui.
Questo processo continua ancora e ancora su una serie infinita di distanze sempre più piccole, con la tartaruga sempre in movimento in avanti mentre Achille cerca di recuperarla.
Uno dei paradossi più utilizzati in assoluto dagli scrittori di fantascienza è certamente il paradosso della predestinazione. Chiamato anche curva causale, si tratta di un ipotetico paradosso di un teorico viaggio all’indietro nel tempo (come nel film Ritorno al futuro).
Nonostante un viaggiatore temporale sia coinvolto in una catena di eventi sempre più estrema e prevedibile, la storia futura non si modifica, a causa dell’esistenza di una predestinazione.
Per cui, in base al principio di autoconsistenza di Novikov, il passato è immutabile, con gli eventi del passato che vengono influenzati da quelli del futuro, come una sorta di ciclo ad anello.
Edipo, non sapendo di essere stato adottato, lascia casa per timore della stessa profezia che avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre. Laio, nel frattempo, si mette in viaggio per cercare una soluzione all’enigma della Sfinge. Come profetizzato, Edipo incrocia la strada con un uomo benestante con il quale ingaggia un duello che vince, uccidendolo. Egli ignora che quell’uomo è Laio.
Edipo, in seguito, risolve l’indovinello della Sfinge e diviene re. Sposa la regina vedova Giocasta non sapendo che si tratta di sua madre.
Articolo pubblicato il: 6 Ottobre 2020 16:56