Con un certo piacere e un pizzico di emozione, ci ritroviamo anche quest’anno a registrare un’altra significativa Stagione di Concerti della ormai collaudata e fortunata rassegna musicale che, da ben 27 anni, anima la vita culturale e quindi musicale della nostra città.
A Napoli, naturalmente, dove ben ventiquattro concerti (uno in più rispetto all’anno scorso), sessanta ospiti italiani e stranieri, quattro sedi di concerto per una programmazione distribuita su nove mesi (pausa estiva a parte), caratterizzeranno il panorama culturale di questo nuovo anno, nel quale l’Associazione “Maggio della Musica”, presieduta da Luigia Baratti con la preziosa direzione artistica di Stefano Valanzuolo, ci regaleranno momenti di grande emozione e di significativo interesse.
Anche quest’anno è confermata la storica collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con Diana Or.i.s. la realtà teatrale cittadina titolare del Teatro Diana e del Teatro Acacia. E così dopo il prologo al Teatro Acacia, il nucleo della proposta cameristica, come sempre, trova collocazione nella storica sala veranda di Villa Pignatelli, luogo musicale per eccellenza, con il doppio ciclo dei Concerti di primavera e d’autunno.
Una novità è rappresentata, invece, dalla scelta, per alcuni appuntamenti “a tema”, del Museo Darwin-Dohrn, ossia il museo del mare che da qualche anno vive nei locali dell’ex Circolo della Stampa, immerso nella nostra bistrattata Villa Comunale: almeno due i concerti dedicati al mare, a due passi dalla location citata, con interessanti e abili contaminazioni musicali di musica moderna e contemporanea. L’ultima parte di stagione riporta poi la proposta, sulla scia degli ultimi due anni, al bellissimo e rivalutato (per molti ancora sconosciuto) Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, immerso nel verde del Parco.
“Più concerti, più artisti, sedi nuove, proposte sempre più diversificate, e anche un logo rinnovato. Il Maggio della Musica è in costante evoluzione – dichiara la Presidente dell’Associazione Luigia Baratti – Questo è il dato che mi piace sottolineare per la nostra ventisettesima edizione”.
«Il tentativo, ancora una volta – osserva il direttore artistico – è quello di offrire una proposta quanto più possibile articolata, che non si sovrapponga, neppure nella collocazione temporale, ad altre iniziative cittadine. Non soltanto per connotare la produzione del “Maggio” e renderla originale, ma anche per contribuire a formare un’offerta musicale integrata sul territorio, a tutto beneficio del pubblico. La vocazione principale della proposta resta evidentemente classica, ma certe sane digressioni, presenti in cartellone, vogliono spingere lo spettatore a interrogarsi su cosa si debba intendere, oggi, per “classico” e ad accarezzare di conseguenza l’idea che un concetto del genere non debba per forza rimandare al passato remoto».
Il ricco e interessante cartellone, secondo una prassi inaugurata già nel 2022, si apre al Teatro Acacia, con un concerto “trasversale” per contenuti e forma, ossia distante ma non troppo dalla linea principale del “Maggio della Musica”.
Saranno Danilo Rea e Ramin Bahrami, ormai da anni amici e musicisti affiatati perfettamente che, su due pianoforti, stimoleranno il pubblico presente attraverso linguaggi diversi con interessanti contaminazioni musicali tutt’altro che accademiche, mettendo a frutto il ben noto e assodato virtuosismo pianistico. Pertanto “Adagios in Classical Jazz” è il nuovo capitolo del sodalizio, già molto collaudato, tra Rea e Bahrami, che si esibiranno a Napoli il prossimo 28 febbraio: un eccellente pianista “classico” che si è dedicato prevalentemente alla musica di Bach, incidendo numerosi CD per l’etichetta Decca, “contrapposto” a un grande pianista di jazz, che insieme daranno vita ad una serata che si preannuncia memorabile.
A partire dal 21 marzo, primo giorno di primavera, la programmazione si sposta al Museo Darwin Dohrn. Due dei quattro appuntamenti previsti in questa sede trattano, non a caso, storie di mare, come già ho accennato precedentemente. Spicca, in particolare, la presenza del trio di Sentieri Selvaggi (19 aprile), ensemble di riferimento non solo in Italia per la musica di oggi, alle prese con “Vox Balenae” di Crumb, quindi con lavori di Boccadoro e una prima esecuzione assoluta di Carlo Galante, ispirata alle atmosfere del “Moby Dick”. Tra gli eventi fuori tema, invece, il Museo del Mare ospiterà un bel concerto-racconto su Schubert di e con Luca Ciammarughi, pianista e divulgatore di grande fama e consolidata esperienza.
Otto i concerti cameristici previsti per la “primavera musicale” nella storica sede di Villa Pignatelli. Alla pianista Gilda Buttà (2 maggio) è affidato lo storico Concerto di Colonia di Keith Jarrett, la cui riproposizione nel contesto cameristico (era stato eseguito in chiesa, due anni fa) vuole esaltarne la dimensione inequivocabile di grande classico della letteratura per pianoforte del Novecento, a prescindere da generi e stili. Sempre a proposito di pianoforte, merita riguardo il recital di Emanuele Arciuli (30 maggio): interprete colto e originale, Arciuli – assente da tempo dalla scena napoletana – metterà a confronto i Preludi di Debussy (primo libro) con quelli del compositore americano minimalista William Duckworth, mai eseguito a Napoli. Il 13 giugno Villa Pignatelli riabbraccerà, per un omaggio necessario, il glorioso violoncellista Alain Meunier, protagonista in anni lontani dell’avvincente Musica d’Insieme napoletana: Meunier suonerà in duo con Anne Le Bozec, pianista e partner privilegiata.
Il lotto degli illustri ospiti stranieri è rafforzato da Wenzel Fuchs e Mor Biron, Prime parti dei leggendari Berliner Philharmoniker (16 maggio) affiancate da Stefano Bartoli, che di un’altra orchestra, quella del San Carlo, è rappresentante autorevole. Da un’altra capitale della musica europea proviene, invece, la Wiener Kammersymphonie (9 maggio), raffinato ensemble cameristico alle prese con una carrellata sul Novecento storico molto accattivante.
C’è anche una prima assoluta, nel menu di Villa Pignatelli: si chiama Off Side Story (21 giugno) il racconto scritto da Stefano Valanzuolo e ispirato (con qualche licenza) al quasi omonimo musical-film: alla fine è un pretesto, soprattutto, per concedere a un virtuoso come Enrico Fagnoni la possibilità di riproporre a modo proprio la splendida musica di Bernstein.
A completare la proposta primaverile, due formazioni da camera italiane, giovani e in prepotente ascesa: il Trio Hèrmes (5 giugno), con un programma “notturno” originale e inconsueto; il Quartetto Eridano, ensemble d’archi qui sospeso tra la leggerezza di Mendelssohn e i tormenti di Shostakovich (22 maggio).
Le domeniche di settembre e ottobre accoglieranno, di mattina, i quattro giovani pianisti chiamati a contendersi il Primo premio del contest denominato Maggio del Pianoforte: la formula vuole che sia il pubblico a decretare il vincitore. Nel 2023 ha prevalso Sara Amoresano che, come da regolamento, sarà protagonista in recital dell’unico evento serale di questa striscia autunnale in Villa (13 ottobre). Da segnalare anche l’omaggio che il Minimo Ensemble (Daniela Del Monaco e Antonello Grande) ( 27 ottobre) renderà con voce e chitarra alla canzone classica napoletana, proseguendo un progetto ideato per il “Maggio della Musica”.
Si chiude con una breve rassegna di cinque serate alla Reggia di Portici, Galop 24, tutti a novembre, negli spazi del Galoppatoio borbonico. Tre di essi rientrano nel miniciclo jazzistico curato da Emilia Zamuner e declinato al femminile, con la partecipazione di Elena Paparusso, Eleonora Bianchini, Giulia Salsone e della stessa Zamuner, al fianco di Beatrice Valente in un nuovo progetto: Studio Duo sarà un omaggio alla canzone italiana di Mina e della TV anni Sessanta (22 novembre).
Il violoncello di Simone De Sena attiverà un ardito meccanismo di contaminazione tra barocco ed elettronica, parola recitata e cantata, melodia e rap (Cronache del dono e della maledizione: 8 novembre). Il finale di stagione avrà per protagonista Marisa Laurito nel ruolo di una madre dolorosa di fronte al ricordo del figlio poeta, morto troppo giovane: Lingua madre (29 novembre), di Stefano Valanzuolo, narra la storia di Rocco Scotellaro (che a Portici lavorò e morì), scandita in musica da un’orchestra speciale, classica e popolare, acustica ed elettronica, uno spettacolo già sperimentato con successo sia a Matera che a Tricarico, una sorta di “Stabat Mater” laico.
Qui di seguito, potete consultare l’intera programmazione del MAGGIO DELLA MUSICA 2024:
EVENTO D’APERTURA
TEATRO ACACIA
Mercoledì 28 febbraio, ore 20.15
ADAGIOS in CLASSICAL JAZZ
Ramin Bahrami & Danilo Rea, pianoforti
Musiche di Bach, Mozart, Beethoven, Brahms, Fauré, Satie … e chissà chi
Un concerto straordinario per due pianoforti, un dialogo tra classica e jazz. Ramin Bahrami, interprete bachiano di riferimento, e Danilo Rea, raffinato musicista ed eclettico improvvisatore, offrono una rivisitazione molto personale di alcuni evergreen dal Barocco al Novecento. Questa data segna il debutto del nuovo progetto di Rea-Bahrami, premiata ditta di successo.
Debutto nazionale del progetto
I CONCERTI ALL’ACQUARIO
MUSEO DARWIN DOHRN – Da.Do.M , ore 20.15
Giovedì 21 marzo
PORTAMI A VEDERE IL MARE
Luigi Esposito, pianista
Emiliano Barrella, batteria e percussioni
Con la partecipazione di Anna Rita Di Pace, violinista
Musiche di L. Esposito
Pianista, compositore, arrangiatore e fisarmonicista napoletano, Luigi Esposito ha realizzato il disco “Portami a vedere il mare” nel 2022 per Apogeo Records, insieme a Emiliano Barrella, percussionista jazz. Il titolo richiama l’immagine del luogo in cui si raccoglie il vissuto dell’autore: il suo linguaggio, spaziando dal classico alla world music, dalla musica contemporanea alla musica per cinema, racconta di distacchi vissuti sul filo di una malinconia leggera, forse scrutati da una finestra aperta sul Mediterraneo.
Mercoledì 3 aprile
LEZIONI DI STILE
Sebastiano Mesaglio, pianista
Programma
Ludwig Van Beethoven – Sonata n.7 in Re Maggiore, op. 10 n. 3
Muzio Clementi – Capriccio in Mi minore op. 47 nr. 1
Johannes Brahms – Sette fantasie per pianoforte, op. 116
In collaborazione con CIDIM
Nato a Udine, nel 1990, Mesaglio è al suo debutto napoletano. Di lui hanno scritto…
“Mesaglio suona con grande libertà e fantasia ma unisce logicamente le varie sezioni di ogni movimento in una soddisfacente unione. La sua tecnica è pura e cristallina” (American Record Guide, 2023)
“Un pianista che è veramente musicista nel senso più ampio del termine: usa intelletto, fantasia e sensibilità in un equilibrio mirabile” (Luca Ciammarughi, Radio Classica)
“Mesaglio è in ideale intesa con la scrittura beethoveniana, grazie alla sua sensibilità musicale, raffinata, colta, e ad un pianismo senza macchia” (Messaggero Veneto)
Venerdì 19 aprile
DI BALENE E ALTRE STORIE
Ensemble Sentieri Selvaggi
Paola Fre, flauto – Andrea Rebaudengo, pianoforte – Aya Shimura, violoncello
Carlo Galante – Incerte cartografie di mare: quattro luoghi marini
Programma
Carlo Boccadoro – Venus de Milo
Carlo Galante – Una nobile nave, seppur malinconica (brevi episodi marini alla ricerca di Moby Dick) *George Crumb Vox Balenae
*prima esecuzione assoluta
Un concerto a tema, pensato per il Museo del Mare e impreziosito non soltanto dalla presenza del più autorevole degli ensemble italiani dediti alla musica di oggi, ma anche da una prima esecuzione assoluta, commissionata per l’occasione a Carlo Galante. Lungo e sontuoso, del resto, è l’elenco dei compositori illustri che hanno scritto, in ventisei anni di attività, per Sentieri Selvaggi, Spicca, in locandina, anche la presenza di un brano iconico e accattivante come “Vox Balenae”.
Mercoledì 24 aprile
SULLE TRACCE DI SCHUBERT
Luca Ciammarughi, pianista e narratore
Programma
Franz Schubert – Waltz D. 145 n. 6, Impromptu D. 899 op. 90 n. 4, Moments Musicaux
D. 780 n.2, Menuet D. 600, Valse sentimentale D. 779 n. 13, Klavierstück D. 946 n. 1; estratti dalla Sonata D. 664, D. 959 op. posth. D. 960 op. posth
Utilizzando varie pagine pianistiche affascinanti, ma anche gli scritti di Schubert, le lettere agli amici e degli amici, Luca Ciammarughi compone un ritratto in musica del sommo compositore austriaco. Nel fare ciò mette a frutto le sue qualità di pianista e di devoto specialista schubertiano, testimoniate dalle numerose presenze su grandi palcoscenici, oltre che la verve dello studioso e conduttore radiofonico colto e sensibile.
MUSICA IN VILLA – I CONCERTI DI PRIMAVERA
VILLA PIGNATELLI, ore 20.15
Giovedì 2 maggio
THE KÖLN CONCERT (1975) – IL CONCERTO DI COLONIA
Gilda Buttà, pianista
Musiche di Keith Jarrett
Era il 24 gennaio del 1975 quando Keith Jarrett sorprese e incantò il pubblico del Teatro dell’Opera di Colonia con un concerto destinato a rimanere epocale, e non solo per la storia del piano solo. Una lunga improvvisazione che scorre – come fu scritto – “con calore umano”. Il disco ricavato da quella performance avrebbe venduto quattro milioni di copie, più di qualsiasi album jazz; ammesso che di solo jazz si tratti. Gilda Buttà, solista capace di muoversi felicemente sulla linea di confine tra ambiti
musicali diversi, è interprete tra i pochissimi in grado di reggere il cimento con il Köln Concert, riproposto a Napoli nella dimensione cameristica che compete ai classici.
Giovedì 9 maggio
L’EUROPA DI MEZZO
Wiener Kammersymphonie Quintett
Cornelia Löscher – Luis Morais, violini
Giorgia Veneziano, viola; Felipe Medina, contrabbasso
Sergio Mastro, violoncello e direzione artistica
Programma
Gustav Mahler – Sinfonia n.4 in Sol Maggiore: I movimento
Richard Strauss – Estratti dalle musiche di scena per “Il borghese gentiluomo”
Kurt Weill – Sette pezzi da “L’opera da tre soldi”
Erich Wolfgang Korngold – Märchenbilder
Elaborazioni per quintetto d’archi della Wiener Kammersymhonie
Nata nel 2006, la Wiener Kammersymphonie, formata da musicisti attivamente presenti sulla scena viennese, ama proporre in trascrizione cameristica pagine di ispirazione sinfonica e teatrale, restituendone senso e atmosfere. Il programma del concerto, prendendo le mosse dall’idea di dissoluzione mahleriana, si aggira tra tentazioni nostalgiche e intuizioni sorprendenti, in bilico tra due epoche, sullo sfondo seducente di una mitteleuropa scopertasi debole, d’un tratto.
Giovedì 16 maggio
IL FASCINO DEI BERLINER
Wenzel Fuchs – Stefano Bartoli, clarinettisti
Mor Biron, fagottista
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart – Divertimenti nn 1, 3, 4 in Si bemolle Maggiore per due clarinetti e fagotto K 439b, Anh. 229
Ludwig Van Beethoven – Duetto n.1 in Do Maggiore per clarinetto e fagotto, WoO 27
Wenzel Fuchs è Primo clarinetto dei Berliner Philharmoniker, orchestra leggendaria di cui anche Mor Biron ha fatto parte, per quattordici anni, fino al 2021. Dall’incontro dei due musicisti con Stefano Bartoli, esperto clarinettista dell’orchestra napoletana del San Carlo, nasce una serata all’insegna del migliore classicismo viennese. Tre legni ispiratissimi per dare grazia e calore a pagine di rara cordialità, quelle di Mozart e Beethoven. Un piccolo gioiello per palati fini e, per il “Maggio” la soddisfazione di gettare nuovamente un ponte verso le più prestigiose realtà internazionali.
Mercoledì 22 maggio
GUERRA E PACE
Quartetto Eridàno
Programma
Erwin Schulhoff – Quartetto n. 1
Dmitri Shostakovich – Quartetto n. 8 in Do minore, op. 110
Felix Mendelssohn Bartholdy – Quartetto n. 2 in La minore, op. 13
In collaborazione con CIDIM
Il Quartetto Eridano è stato fondato nel 2016 al Conservatorio di Torino e si è perfezionato con il Quartetto di Cremona, con Clive Greensmith del Quartetto di Tokyo, con Adrian Pinzaru del Quartetto Delian e con Antonello Farulli presso l’Accademia di Imola. Il programma proposto a Napoli spazia dalle atmosfere giovanili e classiche del brano di Mendelssohn a quelle ben altrimenti muscolari evocate da Schulhoff, fino a omaggiare lo Shostakovich tragico e sublime dell’opera 110.
Giovedì 30 maggio
IL TEMPO DEI PRELUDI
Emanuele Arciuli, pianista
Programma
William Duckworth – The Time Curve Preludes *
Claude Debussy – Preludes. Livre I
*prima esecuzione a Napoli
Invitato ad esibirsi per alcune delle istituzioni musicali di maggiore prestigio e nelle più importanti sale da concerto del mondo, Arciuli è considerato tra i massimi interpreti della musica del XX e XXI secolo, con particolare riferimento ai compositori statunitensi. Sono più di cinquanta le pagine composte per lui da autori come Crumb, Rzewski, Nyman, Daugherty, Adams. Stavolta Arciuli metterà a confronto ravvicinato due visioni diverse di una stessa solida forma musicale, il preludio, suscitando esiti imprevedibili. Già Premio “Abbiati” come miglior solista dell’anno, Arciuli dal 2023 è Accademico di Santa Cecilia.
Mercoledì 5 giugno
ELEGIA NOTTURNA
Trio Hèrmes
Programma
Franz Schubert – Trio in Mi bemolle Maggiore op. 148 D. 897, “Notturno”
Fabio Massimo Capogrosso – Un breve racconto notturno
Sergej Rachmaninov – Trio in Sol minore n. 1, “Elegiaco”
Domenico Turi – “Sguardi”: elegia per violino, violoncello e pianoforte
Ernest Bloch – Tre Notturni per violino, violoncello e pianoforte
Formatosi nel 2018, il Trio Hèrmes si è presto imposto all’attenzione del panorama musicale italiano tenendo concerti a Milano, Roma, Spoleto, Modena e ottenendo premi in diversi concorsi. Cinque sguardi notturni di cinque autori del passato e di oggi. Il concerto del Trio Hèrmes affianca Capogrosso e Turi, due dei principali compositori italiani di nuova generazione, alle elegie liriche di Schubert, Bloch e Rachmaninov, autori che hanno fatto dello scavo nell’inconscio, senza compromessi, uno dei tratti distintivi della propria produzione musicale.
Giovedì 13 giugno
CARTE BLANCHE Á ALAIN MEUNIER ET ANNE LE BOZEC
Alain Meunier, violoncellista
Anne Le Bozec, pianista
Programma
Gian Francesco Malipiero – Sonatina per violoncello e pianoforte
Benjamin Britten – Sonata in Do Maggiore op. 65
Ludwig Van Beethoven – Sonate per violoncello e pianoforte nn. 4 e 5, op, 102 n.1 e n. 2
Per chi ami la musica, soprattutto per chi abbia imparato ad amarla a Napoli, il ritorno di Alain Meunier in Villa Pignatelli ha un significato cordiale e profondo. Con Accardo, Giuranna, Filippini e tanti altri, Meunier ha creato il mito della Musica d’Insieme ed è bello, oggi che l’artista francese ha doppiato la boa degli ottant’anni, riaccoglierlo “a casa”, con il rispetto affettuoso che si deve a uno dei grandi violoncellisti del nostro tempo. Insieme a Meunier il “Maggio” accoglie un’altra artista importante, Anne Le Bozec, pianista elegante e partner irrinunciabile non solo in quest’occasione.
Venerdì 21 giugno
OFF SIDE STORY
Racconto con musica liberamente tratto da “West Side Story”
Enrico Fagnoni, pianista
Stefano Valanzuolo, testo e voce narrante
Musiche di Leonard Bernstein rielaborate da E. Fagnoni
“West Side Story” è un capolavoro. Coraggioso, moderno, romantico, graffiante e all’occorrenza persino ruffiano, il musical (poi film) con le musiche di Bernstein ha contribuito a fare la storia della musica del secolo breve. L’idea alla base del progetto è quella di raccontare la vicenda, con qualche piccola licenza a cominciare dal titolo, in una nuova versione cameristica, facendo leva sulla verve e sul virtuosismo di un pianista di lunga esperienza come Enrico Fagnoni, lasciato libero di improvvisare.
Progetto novità
MUSICA IN VILLA – I CONCERTI D’AUTUNNO
VILLA PIGNATELLI
Maggio del Pianoforte – Anche quest’anno il “Maggio” propone un ciclo di quattro recital con giovanissimi pianisti italiani selezionati dalla direzione artistica. Gli ospiti, tutti con meno di 28 anni, hanno alle spalle già successi in concorsi internazionali e presenze significative in concerto. Il ciclo “Maggio del pianoforte” persegue, dunque, un’idea progettuale già consolidata da anni. Strutturato secondo la formula del contest, questo capitolo pianistico lascia al pubblico la scelta del vincitore che tornerà in recital, poi, nell’ambito della stagione principale 2025.
Domenica 22 settembre, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Giancarlo Grande, pianista
Programma
Ludwig Van Beethoven – Sonata n.30 in Mi Maggiore, op. 109
Johannes Brahms – Tre Intermezzi op. 117
Franz Liszt – Polonaise n.1 in Do Maggiore, S. 223
Nicolai Medtner – Due racconti op. 20
Sergej Rachmaninov – Sonata n. 2 in Si bemolle minore, op. 36 (vers. 1931)
Domenica 29 settembre, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Andrea Simone De Nicolò, pianista
Programma
Ludwig van Beethoven – Sonata n. 6 in Fa Maggiore, op. 10 n. 2
Bach-Busoni – Toccata e Fuga in Re minore BWV. 565
Fryderyk Chopin – Andante spianato e Grande Polacca brillante op. 22
Franz Liszt – Valse de l’opera “Faust” de Gounod
Sergej Rachmaninov – Variazioni su un tema di Corelli, op. 42
Domenica 6 ottobre, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Matteo Cabras, pianista
Programma
Ludwig van Beethoven – Variazioni su “Das Waldmatchen”, WoO 71
Fryderyk Chopin – Quattro Mazurke, op. 30; Notturno in Mi bemolle Maggiore, op. 55 n. 2
Franz Liszt – Reminiscenes de “Norma”
Lili Boulanger – Trois Morceaux pour piano
Nikolaj Kapustin – Variazioni op. 41
Domenica 13 ottobre, ore 18.00
Sara Amoresano, pianista
Vincitrice del “Maggio del Pianoforte” 2023
Programma
Ludwig van Beethoven – Sei Bagatelle op. 126; Sonata n. 28 in La Maggiore, op. 101
Isaac Albéniz – Danze scelte dalla Suite española op. 47
Fryderyk Chopin – Mazurka in Do diesis minore op. 50, n.3; Fantasia in Fa minore, op.49
Napoletana di nascita e formazione, Sara Amoresano ha ottenuto il Primo premio del “Maggio del Pianoforte” nell’edizione 2023, per scelta del pubblico di Villa Pignatelli, con recital interamente beethoveniano. Nello stesso anno appena trascorso è risultata vincitrice, a Bonn, del concorso internazionale “Grand Prize Virtuoso”, ottenendo inviti a esibirsi in Italia e all’estero in contesti importanti.
Domenica 20 ottobre, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Giulia Ventura, pianista
Programma
Ludwig Van Beethoven – Sonata n. 23 in Fa minore, op. 57 “Appassionata”
Alberto Ginastera – Tre Danze Argentine op. 2
Fryderyk Chopin – Scherzo n. 2 in Si bemolle minore, op. 31
Enrique Granados – Allegro de Concierto in Do Maggiore, op. 46
Franz Liszt – Après une lecture de Dante. Fantasia quasi Sonata
Domenica 27 ottobre, ore 11.00
GOUACHE ‘900
Minimo Ensemble
Daniela del Monaco, contralto – Antonio Grande, chitarrista
Capitolo III – L’età d’oro della canzone napoletana
Il progetto congiunto del Maggio della Musica e del Minimo Ensemble, denominato Gouache, propone un ideale percorso nella storia di Napoli attraverso la sua musica e le arti in generale. In quattro appuntamenti, a cadenza annuale, brani musicali si alterneranno a estratti di testi relativi a
vari periodi e tematiche. Fra le righe dei testi e le pieghe della musica affiorano, infatti, usi e costumi, modelli e desideri, rimpianti e rinascite, temi come il corteggiamento, il lavoro, l’emigrazione. Nell’insieme si dipana una lettura sin anche sociologica della Napoli fra Sei e Novecento.
GALOP 24
GALOPPATOIO DELLA REGGIA DI PORTICI – ore 20.15
Venerdì 1 novembre
Maggio in Jazz – Musica al femminile #1
STRANGE TO MEET YOU
Elena Paparusso, voce ed effetti
Mariagiovanna Esposito, danzatrice/performer
L’investigazione di territori e linguaggi apparentemente lontani, il tentativo di individuarne vicendevolmente i confini, esplorarli ed eliminarli. “Strange to meet you” sottende la possibilità di un incontro tra la voce ed il movimento, tra musica improvvisata e danza contemporanea. Corpi e voci insieme per esaltare i concetti di azione e relazione in un duo che trae energia dall’unione delle sue componenti.
Venerdì 8 novembre
RAP CELLO: CRONACHE DEL DONO E DELLA MALEDIZIONE
Simone De Sena, violoncellista
Whitenoise 28, elettronica
Esdì e Lebby J, rappers
Con musiche di Marin Marais, John Zorn, Giovanni Sollima e testi di Dante, Oscar Wilde…
Progetto novità
Il progetto fonde al suo interno diversi stili musicali assieme a poesia, letteratura e ispirazioni cinematografiche: dalle più belle musiche per violoncello solo di Giovanni Sollima, John Zorn, Mark Summer, all’elettronica di Whitenoise28; dalle liriche di Esdì, artista ben noto sulla scena underground italiana, fino ai riferimenti all’Inferno di Dante nella rilettura storica di Vittorio Gassmann. In programma, ancora, pagine seducenti di Marin Marais, Perttu Kivilaakso e David Wilde; si chiude con un brano del celebre rapper americano Kanye West.
Venerdì 15 novembre
Maggio in Jazz – Musica al femminile #2
ENTRE CUERDAS
Eleonora Bianchini, voce e chitarra
Giulia Salsone, chitarra
Da Ivan Lins a Rosa Passos e Antonio Carlos Jobim
La chitarrista Giulia Salsone e la cantante Eleonora Bianchini si incontrano a Roma, con alle spalle tanta musica ed esperienze diverse, accomunate dalla loro versatilità e dalla passione per la musica jazz e quella sudamericana. Come per un effetto calamita, la chitarra e la voce inevitabilmente si ritrovano. Per la storia della musica, queste sono pagine consacrate. Per Eleonora e Giulia, invece, è una nuova esperienza artistica nella quale immergersi, come in un racconto sonoro.
Venerdì 22 novembre
Maggio in Jazz – Musica al femminile #3
STUDIO DUO
La canzone italiana in bianco e nero
Emilia Zamuner, voce e pianoforte
Beatrice Valente, voce e contrabbasso
Studio “Duo” si ispira, nel titolo, alla celebre trasmissione televisiva “Studio Uno” che, negli anni Sessanta, propose il meglio della scena artistica italiana, con Mina protagonista principale. Questo viaggio musicale nella memoria nasce dall’incontro di due cantanti-strumentiste, amiche nella vita e unite dall’Arte, che nel contrasto delle voci cercano nuovi intrecci sonori. L’obiettivo è di tornare alla purezza della musica di quegli anni, semplice in apparenza eppure percorsa da un’ansia di ricerca vitale.
Progetto novità
Venerdì 29 novembre
LINGUA MADRE
Vita breve e morte di Rocco Scotellaro
di Stefano Valanzuolo
Marisa Laurito, recitante
Quintetto d’archi Meridies
Michele Franza, oboe e ciaramella; Rocchina Pace, arpa viggianese; Enzo Izzi, organetto; Angela Freno, elettronica
Musiche originali e trascrizioni dalla tradizione di Enzo Izzi e Angela Freno
“Lingua madre” racconta la vicenda breve e intensissima del poeta Rocco Scotellaro, morto proprio a Portici nel 1953, attraverso lo sguardo di sua madre Teresa. Ne viene fuori uno spaccato di Italia rurale degli anni Cinquanta in una sorta di stabat mater laico, con la musica a scandire e accompagnare il dolore di Teresa. Marisa Laurito, in un ruolo drammatico ed emozionante, dà voce alla protagonista, su uno sfondo sonoro ricreato da dieci strumenti in scena, intrecciando tradizione popolare ed elettronica.
Articolo pubblicato il: 2 Febbraio 2024 0:21