Giuseppe De Cristofaro: il sottosegretario al Ministero dell’Università critica l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca (che ha chiuso le scuole stabilendo la didattica a distanza fino al 30 ottobre).
“In Campania un errore chiudere le scuole senza dialogo con il governo”. A dichiararlo è il Sottosegretario al ministero dell’università e ricerca Giuseppe De Cristofaro intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Sulla scuola, De Cristofaro non ha dubbi: “Penso che sulla Campania abbia ragione Conte. Dopo un anno al ministero dell’istruzione ho visto una difficoltà vera sulla didattica a distanza che è meglio di niente però espone quei pezzi di mondo studentesco più fragili e non solo per la mancanza di connessione o dispositivi. Capisco Conte sul punto su cui si sta lavorando: in Campania è stato un errore perché la decisione non è stata concertata ma presa a livello a regionale senza dialogo con il governo”.
Rispetto al Dpcm, il Sottosegretario reputa un “decreto inevitabile. La situazione evolve con molti rischi e saremo tutti d’accordo su questo. La pandemia non è vinta, è necessario mettere in campo delle misure perché c’è da parte di tutti la volontà di evitare il lockdown generale. È chiaro che sono misure delicate e necessitano di una collaborazione generalizzata, alcune le metti in campo con il consenso: se spieghi al Paese con chiarezza trovi anche più ascolto”.
Sulla scuola De Cristofaro ammette che “il ministero ha fatto un errore sugli organici senza assumere i docenti precari. Ho difeso la scelta di acquistare i banchi monoposto e si sono fatte polemiche inutili. Ci sono dei ritardi sicuramente ma pesa ciò che è accaduto negli ultimi decenni. Se pensiamo ai trasporti è lì che si verifica la criticità del mondo scolastico. Se negli anni tagli scuola, trasporti e sanità poi si presenta il frutto avvelenato facendo ripensare alle scelte politiche”.
Infine, il giudizio sul Mes: “Comprendo le parole di prudenza. Anche io me lo chiedo perché nessun Paese Europeo ha fatto riferimento al Mes? La battaglia è quella di attingere al più presto al Recovery Fund ma non dovrà servire per interventi tampone: servono misure strutturali di visione”.