De Luca sulla Campania zona gialla: “Posti letto liberi e tasso di mortalità basso: un miracolo”. Attacco tra le righe a de Magistris: “C’è chi viene usato come lo scemo del paese per parlar male di Napoli e della Campania”.
Nel consueto punto del venerdì su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla dell’emergenza Covid 19, partendo dall’inserimento della Campania tra le zone gialle: “Qualcuno si aspettava, quasi voleva, che la Campania venisse inserita tra le zone rosse. Abbiamo subito un’aggressione mediatica, una campagna scandalistica e il gioco è diventato noioso. Come Totò e Peppino a Milano – ironizza – quando Peppino diceva a Totò che non sentiva freddo e Totò rispondeva che non era possibile perché a Milano non può fare caldo, è capitata la stessa cosa per Napoli e la Campania: non possono essere considerate regioni di eccellenza, devono essere per forza il degrado e il disastro. Siamo veramente spiacenti, ma non è andata così. Io vorrei lanciare ai nostri concittadini un appello all’unità, alla responsabilità e all’orgoglio di Napoli e della Campania, per il lavoro che stiamo facendo, un vero e proprio miracolo”.
Paragonando vari dati della Campania con quelli più gravi delle altre regioni, De Luca sottolinea che “in Campania abbiamo 1600 ricoveri in degenza, mentre nelle terapie intensive sono 174, con un tasso di occupazione del 28-29%. Ieri avevamo 174 ricoveri in terapia intensiva su 600 posti letto: abbiamo raddoppiato i posti, non li attiviamo tutti ma quelli disponibili sono 600. Fra due mesi ne avremo 800. Per la degenza, abbiamo complessivamente fra pubblico e privato 3160 posti. La Campania è la regione col tasso di mortalità più basso fra le grandi. La Regione Campania è riuscita a reggere, facendo un vero miracolo -puntualizza con orgoglio- Non dobbiamo consolarci, ma essere ancora più determinati sulla linea del rigore e del contenimento del contagio”.
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Per De Luca sarebbe meglio un lockdown di un mese in tutta Italia: “In questi mesi si sono confrontate due linee per affrontare il Covid: una che puntava alla prevenzione, quella scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio. Il governo ha scelto questa linea e io credo che non sia efficace. Avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il paese, avrei preferito la chiusura di tutto per un mese. Solo così, avremmo frenato il contagio, anziché avere un calvario di ordinanze, di decreti uno ogni 48 ore che ha finito per creare sconcerto ai cittadini, per non dare mai la percezione della gravità della situazione, per creare conflitti tra categorie economiche e per creare anche conflitti territoriali. Una linea del genere non è efficace, perché non risponde all’obiettivo di fare prevenzione, ma interviene dopo che il contagio è già avvenuto. Oggi si corre ai ripari avendo perduto settimane preziose”.
Il governatore invita inoltre i sindaci dei comuni più grandi “a ridurre del 50% la mobilità e fare atti di responsabilità. Possiamo chiedere di non andare a passeggio quando è inutile? Non mi pare un sacrificio enorme? O di indossare sempre le mascherine? Ai cittadini chiedo di essere rigorosi e comportarsi come se ci fosse il lockdown già adesso”.
Non è infine mancato un attacco, fra le righe, al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “C’è qualche imbecille di amministratore pubblico -tuona De Luca- che va in giro a parlar male di Napoli, qualcuno che non ha alzato neanche un dito per frenare il contagio. Questi soggetti vengono utilizzati come lo scemo del paese per parlare male di Napoli e della Campania”.