Il governatore della Campania Vincenzo De Luca parla dell’emergenza delle ultime ore al Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Osservazioni amare sulla guerra in Ucraina: “La strage di civili sembra interessare solo a Papa Francesco”.
Nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla dell’emergenza che sta vivendo il Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli: “Stiamo lavorando per risolvere l’emergenza del Cardarelli e cancellare quelle immagini che fanno male -sottolinea il numero uno di Palazzo Santa Lucia – Si tratta di una situazione che non è dovuta alla chiusura dei pronto soccorso di altri ospedali che invece sono stati aperti. Nella prima serata di oggi potremmo già avere un alleggerimento.
Si tratta di un’emergenza che si verifica, sebbene non in queste dimensioni, anche in altri ospedali di Italia a causa della carenza di medici dell’emergenza. Apriremo un contenzioso in relazione al personale che in Campania è sottostimato di almeno 10mila unità. Auspico che altri presidi napoletani diano una mano al Cardarelli”.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, il governatore rimarca ancora una volta l’emergenza umanitaria: “Discutiamo a vuoto sulla guerra, c’è stata l’invasione da parte della Russia e ogni iniziativa diplomatica è stata bloccata, è un discorso amaro: decideranno le armi sul campo. La strage delle popolazioni civili, tranne che alla sensibilità di papa Francesco, non sembra importare a nessuno e i calcoli sembrano di altra natura.
A Mariupol dopo due mesi e mezzo di bombardamenti a tappeto sembra che non succeda niente e io faccio fatica a capire come siano usciti 300-500 civili dall’acciaieria. Sento dire che dentro ci sono ancora bambini, ma non era doveroso far uscire prima di tutto i bambini? Continuo a non capire l’obiettivo dell’Occidente”.
Un’emergenza umanitaria che va di pari passo con le possibili conseguenze economiche per l’Italia: “L’inflazione galoppa e se continua così avremo una riduzione molto pesante dei salari e stipendi. Dobbiamo proporre una settimana di congelamento delle attività militari per un incontro ai massimi livelli dei responsabili dei due Paesi. A queste condizioni avremo solo la guerra”.