Vincenzo De Luca: il governatore della Campania ha parlato a CRC del Coronavirus. L’obiettivo è quello di “uniformare comportamenti di comuni e istituzioni. Concorsi andranno avanti regolarmente”.
In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. Tema ormai d’attualità è il Coronavirus: “Non possiamo bloccare la vita, ma, tenute alcune precauzioni, vivere le giornate di sempre -sottolinea il governatore- La Campania è una delle poche regioni che non ha nessun contagiato, ma non dobbiamo rilassarci, restiamo concentrati, proprio per evitare i contagi. Dal punto di vista statistico, non ci sono molte probabilità che l’infezione arrivi anche da noi. Da oggi in poi dobbiamo sapere che l’80% delle cosiddette notizie, soprattutto sui social, sono stupidaggini. Ieri è arrivata, in diretta, sul tavolo del Presidente del Consiglio, una notizia falsa, e cioè che lo stesso presidente avrebbe chiuso tutte le scuole.
Attenetevi solo a due canali informativi: quello del Ministero della Salute e quello della Regione. Nei primi giorni del contagio abbiamo visto, in Italia, un grande clima di collaborazione, cerchiamo di non perderlo. Si è innescata una polemica forzata tra Governo generale e governo delle regioni. Il Presidente del Consiglio ha voluto chiamare alcune regioni, affinché camminino in linea con i provvedimenti nazionali. In particolare le Marche, che aveva chiuso le scuole, pur non avendo nessun contagio. All’opinione pubblica questo è apparso come una minaccia alle regioni. Si fa fatica, a livello regionale, a controllare quello che succede in tutti i territori, immaginiamo se ci fosse un controllo nazionale. Il problema è evitare che ci sia l’espansione del contagio. Oggi pomeriggio avremo una riunione con i sindaci e i prefetti della Campania per dare un quadro informativo aggiornato e delle informazioni coerenti. In Italia, tutti i casi di contagio provengono dal focolaio di Lodi e di Codogno.
Di fronte a questa situazione, l’indicazione che abbiamo dato ai sindaci è semplice: se ci sono cittadini provenienti da quelle zone, bisogna segnalare il nome all’Asl competente, che si muoverà subito per fare un tampone. Vi sono stati comportamenti difformi anche negli uffici pubblici, quindi sono state emanate altre ordinanze ad hoc. Se arriva una famiglia da Codogno, o da Lodi, da tutti i comuni, quindi, che hanno l’obbligo di quarantena, chi arriva da lì commette un reato penale e va denunciato. Chi proviene dai comuni in quarantena non può muoversi, non può entrare e non può uscire. Se non c’è nessun sintomo, si sta fermi, non si chiama l’Asl.
Dal punto di vista dei comportamenti, bisogna aumentare di molto l’igiene personale, che dovremmo avere sempre, ma che dobbiamo accentuare in questo caso. Lavare frequentemente le mani e quando si starnutisce, è meglio fare lo starnuto nel braccio, a livello del gomito”. De Luca aggiunge inoltre che “dal punto di vista sanitario, siamo di fronte a comportamenti speculativi. Si è deciso di requisire il materiale sanitario prodotto in italia e da spedire all’estero, per fornirlo alle nostre strutture. Abbiamo 200 posti letto nei reparti di malattie infettive, una ventina a Napoli, il resto negli altri comuni della regione. Nell’ordinanza che ho emanato ieri, ho fatto obbligo agli ospedali e alle Asl di prendere dei provvedimenti precauzionali. Non andiamo al pronto soccorso per cose inutili, proprio per evitare di entrare in luoghi a rischio.
Faremo tutte le verifiche di possibili contagi non all’interno del pronto soccorso, ma all’esterno, all’interno di tendoni appositi. Abbiamo 3-4 laboratori in grado di svolgere le verifiche per il tampone, così da farle in tempi molto più rapidi, invece che mandarli al Cotugno, però bisogna avere l’assoluta certezza della qualità e dell’affidabilità degli esami fatti. Il tampone subentra, però, solo quando parliamo di pazienti che hanno dei sintomi specifici, come una tosse particolarmente forte, difficoltà respiratoria etc”.
Come le scuole e le università, andranno avanti regolarmente anche il “concorsone” e la selezione per i centri per l’impiego: “Si attrezzeranno le sale, aumentando forse la distanza tra i banchi, ma nulla di che. Anche in questo caso, la vita va avanti tranquillamente -conclude De Luca- Mi auguro che questo calvario finisca. Ho chiesto ai miei dirigenti di farmi la cronistoria del concorsone che mette a lavorare 10mila giovani, così che sia d’esempio per tutti. Se avessi avuto dei dubbi questo concorso non si sarebbe concluso nemmeno per il 3000. Chiunque avesse fatto ciò che ho fatto io per tale concorso, ora sarebbe ricoverato al pronto soccorso. Avremo migliaia di giovani che avranno la possibilità di cambiare la propria vita”.