Vaccino anti Covid 19: il governatore Vincenzo De Luca lancia nuovamente l’allarme sulla carenza di forniture vaccinali. Sui vaccini dovuti alla Campania: “Entro metà giugno 175mila dosi arretrate”. Caso concorsone: “Il Governo perde tempo”.
Nella consueta diretta Facebook del venerdì, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, lancia nuovamente l’allarme sulla carenza di vaccini anti Covid 19, di fronte alla quale potrebbe sfumare un suo grande obiettivo: “Dobbiamo arrivare a più di 9 milioni di somministrazioni, siamo a 2,3 milioni -dichiara il numero uno di Palazzo Santa Lucia – Un obiettivo che possiamo realizzare se avremo i vaccini. Ad oggi mancano alla Regione ancora 175mila vaccini, abbiamo recuperato ventimila vaccini ma siamo sotto di 175mila. Così facciamo fatica ad immunizzare la Campania entro l’estate”.
De Luca svela inoltre che il commissario Figliuolo “mi ha mandato ieri una comunicazione nella quale si dice che si ritiene di recuperare i vaccini che mancano entro metà giugno. Stiamo scontando un ritardo drammatico nelle forniture. Oggi avevano detto che sarebbero arrivati 50mila vaccini ed invece arriveranno domenica”.
.
Il governatore parla inoltre del concorsone di ormai due anni fa, teso all’assunzione di oltre 2000 giovani negli enti pubblici locali, accusando il Governo di perdere tempo: “La Campania ha varato 3 anni fa un concorsone per mettere a lavorare i giovani in centinaia di Comuni e negli enti della pubblica amministrazione. La cosa incredibile -attacca De Luca –è che, mentre il governo dice che bisogna accelerare le procedure e fare una sola prova scritta per consentire ai giovani di lavorare, poi rispetto al nostro Concorsone si fa esattamente il contrario. Ci sono quasi duemila giovani che in Campania hanno superato due prove scritte e fatto dieci mesi di formazione professionale gestita dal Formez. E anziché accelerare le procedure si continua a perdere tempo”.
L’appello va poi ancora una volta alla sburocratizzazione del Paese, non disdegnando un attacco al reddito di cittadinanza: “Mi è stato confermato che alcune attività commerciali non apriranno anche quando sarà consentito perché per esempio per i bar e per i ristoranti non si trovano più camerieri, per le attività stagionali non si trova più personale -osserva amaramente – Già lo scorso anno per gli stagionali nell’industria conserviera non si trovavano stagionali. E’ uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza.
Se tu mi dai 700 euro al mese e io mi vado a fare qualche doppio lavoro non ho interesse ad alzarmi la mattina alle 6 per andare a lavorare in un’industria di trasformazione agricola. A volte c’è gente che prende il reddito di cittadinanza e va a fare lavoro in nero. Si sono create delle anomalie, degli imbrogli come sempre in Italia, che finiscono per danneggiare l’economia del nostro Paese”.