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De Magistris a Mattina 9: “Cedere lo Stadio San Paolo? Perchè no?”

“Lo Stadio San Paolo non vale meno di 50 milioni di euro. Se dovesse venire De Laurentiis o qualcun altro con una cifra congrua non la riterremmo una follia. Ma farei un referendum consultivo in città”.

“Lo Stadio San Paolo non vale meno di 50 milioni di euro”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel corso di un’intervista rilasciata a Mattina 9, in onda sull’emittente Canale 9 – 7 Gold lanciando una proposta su una probabile cessione dell’impianto sportivo che sorge a Fuorigrotta da 59 anni.

“Sono contrario ad una cessione dello stadio San Paolo, tanto che abbiamo escluso questa ipotesi in Bilancio. Ma se arrivasse un’offerta valida la prenderemmo in considerazione e probabilmente farei un referendum consultivo in città: se la maggioranza dei napoletani dovesse essere favorevole alla cessione ad un prezzo dignitoso potrei anche pensarci”.
“Personalmente credo che lo stadio vada riqualificato e ristrutturato così come già stiamo facendo e che una struttura come il San Paolo non valga meno di 50 milioni di euro.

Se dovesse venire De Laurentiis o qualcun altro con una cifra congrua non la riterremmo una follia, non è certo il Maschio Angioino o Castel dell’Ovo per i quali direi certamente di no. Resto contrario perché vogliamo sia lo stadio della città – ha concluso il sindaco – ma non è impensabile”.

Lo Stadio San Paolo ospita regolarmente le gare del Napoli, Qui si è tenuta la partita con il maggior numero di spettatori paganti in Italia, 89 992, in occasione di Napoli-Perugia del campionato italiano 1979/80. Tuttavia, non si riuscì mai a stabilire il numero di spettatori realmente presenti, molti di più di quelli ufficiali; record italiano tuttora imbattuto. Addirittura, in occasione di Napoli-Juventus del campionato 1976-77, una stima quantificava gli spettatori presenti in circa 95.000 persone.

Gli onerosi costi di gestione dell’impianto, che ha già superato da tempo il mezzo secolo di vita hanno dato luogo a un progressivo decadimento della struttura, aggravato dalla concomitanza di eventi ambientali particolarmente avversi. Il processo di degrado della struttura ha reso più volte il San Paolo inagibile per lo svolgimento di gare di campionato.

Nel corso dell’estate 2010, la SSC Napoli e il Comune di Napoli, tramite l’assessorato allo sport, hanno proceduto, dopo 23 anni, a un’ampia opera di restyling, che ha visto il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio.

Ma c’è ancora tanto da fare. Fino ad oggi sono stati completamente rifatti i sanitari in Curva A, messi a posto gli intonaci carenti intorno a tutto lo stadio, rifatto completamente nuovo il manto erboso dopo un’annata piena di problemi, potenziato l’impianto di illuminazione dello stadio, cambiando i vecchi fari esistenti e mettendo dei nuovi più potenti e messi i nomi dei varchi d’accesso dello stadio in tutti i settori. Ma la città di Napoli meriterebbe uno stadio meno fatiscente, più moderno e attrezzato guardando alle altre città europee.

Articolo pubblicato il: 3 Aprile 2018 20:33

Redazione

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