giovedì, Dicembre 26, 2024

Debiti fiscali: attenzione l’erario può pignorare lo stipendio

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Raffaele Francesco D'Antonio
Raffaele Francesco D'Antoniohttps://www.2anews.it
Laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Federico II nel 2017. Nel 2018 si iscrive alla Magistrale di Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica.

Il Fisco può pignorare lo stipendio in caso di debiti fiscali o cartelle esattoriali in debito che si non vuole pagare.

Il Fisco può pignorare lo stipendio, la pensione o anche il TFR. Può farlo in caso ci sia un contribuente con debiti fiscali o cartelle esattoriali in debito che egli non vuole pagare. Nuove le regole per il pignoramento in banca, mentre invariato resta quello il pignoramento al datore di lavoro.

Debiti fiscali: attenzione l'erario può pignorare lo stipendio

Ci sono dei limiti relativi e delle norme che vanno seguite quando si pignora lo stipendio.

Il pignoramento presso un datore di lavoro non può superare un quinto dell’importo totale: su 500 euro di stipendio si può pignorare fino a 100 euro. Quindi non si può pignorare l’intero importo, ma solo una parte, per garantire un minimo di vivibilità al debitore. In più anche nelle successive mensilità, ove vi fosse il bisogno, si può prelevare massimo un quinto dell’importo. Questo è possibile solo quando un giudice incaricato disporrà in tal senso.

Discorso diverso per quanto riguarda le banche. In caso di stipendio già accreditato, dove non è possibile stabilire l’importo preciso derivi dal reddito, non cambia la procedura, quindi l’intercessione di un giudice, ma cambiano i limiti. Infatti è stato stabilito che si può prelevare solo nel caso la cifra depositata sia superiore a tre volte l’assegno sociale. La cifra corrisposta per l’assegno è di 453 euro, quindi si possono pignorare quei depositi che superano quota 1359 euro, al di sotto della quale non si può fare niente.

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