Dopo aver eseguito l’autopsia sul corpo di Carmine Taccone, è stato confermato come il 30enne di Rione Aversa, non sia deceduto in carcere di Bellizzi Irpino la notte di Natale, in seguito a un pestaggio. Già l’assenza di segni di violenza sullo stesso uomo arrestato poche ore prima del decesso, faceva pensare a ciò. Ma si attendono ancora i risultati dell’esame tossicologico. Lasciando aperta la pista della morte per abuso di sostanze stupefacenti.
“Il detenuto, – si legge – idoneo alla visita sanitaria di primo ingresso, sembra non aver dato segni di sofferenza. Anche i compagni di cella, hanno riferito di non essersi accorti del trapasso del compagno”.
Interrogati dal gip, la compagna di Taccone, con alle spalle precedenti penali, ha affermato di non ricordare nulla. Mentre l’altro complice ha accusato proprio lei di tutto. A cominciare dall’idea, una volta rimasti a piedi con la propria auto, di sequestrare quella della signora 70enne per farsi consegnare, dopo averla malmenata, tutti i suoi soldi (60 euro). Per poi scaraventarla fuori dalla stessa, a San Tommaso, nei pressi della sede dell’associazione “La casa sulla roccia”. Dove, grazie all’aiuto di un passante, è riuscita ad avvisare le forze dell’ordine. Solo pochi metri piu’ avanti, nel frattempo, la corsa dei tre malviventi si è interrotta contro un muro in via Zingarelli, dove hanno abbandonato l’automobile per poi dileguarsi. Circostanza che non gli ha impedito di essere tratti in arresto poche ore dopo.
Articolo pubblicato il: 28 Dicembre 2017 9:18