Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Agosto “salvo intese”, finanziando misure per 100 miliardi di euro, con l’ok del Parlamento allo scostamento di bilancio (sottolineato in conferenza stampa dallo stesso premier, Giuseppe Conte).
Tra le misure principali, la proroga del reddito di emergenza e del blocco dei licenziamenti, oltre a una fiscalità di vantaggio per il Sud, un miliardo ai Comuni, la possibilità di rateizzare metà tasse sospese. Ma ecco i dettagli dei principali provvedimenti (tra i quali è stata inserita anche la riforma del Csm).
Arriva la proroga del reddito d’emergenza con una quota una tantum, da 400 a 800 euro in base al nucleo familiare, e la possibilità di domanda all’Inps fino al 15 ottobre.
Le imprese potranno licenziare solo al termine della cassa Covid, prorogata di 18 settimane, o dei 4 mesi di sgravi contributivi alternativi. Quindi se le aziende utilizzeranno la cig dal 13 luglio in maniera continuativa non potranno licenziare fino al 16 novembre. Le imprese che hanno utilizzato la cassa Covid a maggio e giugno e non ne hanno chiesto una proroga beneficeranno dell’esonero totale dei contributi previdenziali per un massimo di 4 mesi: per questo periodo anche per loro vale il blocco dei licenziamenti.
Confermate le eccezioni al blocco per cessazione definitiva dell’attività e fallimento mentre sarà riconosciuta la Naspi per chi firma un accordo collettivo per l’uscita.
Ci saranno anche sei mesi di sgravi al 100% per assunzioni a tempo indeterminato e tre mesi per assunzioni a tempo determinato di lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti balneari.
In arrivo un’agevolazione del 30% dei contributi previdenziali per tutte le aziende che operino nel Mezzogiorno, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020. Negli anni successivi, previa autorizzazione della Commissione europea, la decontribuzione sarebbe del 30% fino al 2025, del 20% fino al 2027, del 10% fino al 2029. La misura è al vaglio della Ragioneria dello Stato.
I versamenti delle tasse e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio potranno essere saldati in due anni. Non si sposta dunque la data dell’appuntamento con il fisco, che rimane fissata il 16 settembre, ma le rate mensili da quattro diventano 24.
Come già anticipato dalla bozza del provvedimento, è previsto anche lo stop alla riscossione delle cartelle fino al 15 ottobre e quello della seconda rata per Imu, alberghi, cinema, fiere, discoteche e night-club. Sospese nel 2020 anche Tosap e Cosap, per l’occupazione degli spazi pubblici.
Articolo pubblicato il: 8 Agosto 2020 10:22