Sono giornate importantissime per il decreto Dignità, fortemente voluto dal ministro di Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Il decreto (su cui non sono mancate le polemiche tra Esecutivo e Inps) è stato fino a ieri al varo delle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera dei deputati, che ne hanno ultimato l’esame con il vaglio delle ammissibilità. Il voto sugli emendamenti partirà dalla giornata di oggi, mentre il testo è atteso in aula giovedì. Rispetto a tale misura, una voce di dissenso arriva dalla Campania: è quella dei precari della Nestlé di Benevento. Come riportato da “Il Mattino”, una ventina di lavoratori ha infatti perso il lavoro proprio a causa della legge che ha come primo obiettivo quello di abbattere il precariato. Il decreto Dignità trasferisce infatti ai contratti in somministrazione (il vecchio lavoro interinale) gli stessi limiti introdotti per i contratti a tempo determinato: il limite massimo passa da 36 a 24 mesi e le proroghe scendono da 5 e 4.
Questa la loro richiesta d’aiuto: “Siamo un gruppo di 20 lavoratori precari da 15 anni in somministrazione presso la Nestlè di Benevento, le prime vittime del decreto Dignità, da precari siamo diventati disoccupati, avendo raggiunto il limite, la Nestlé non ci ha più chiamati… Aiutateci”.
A proposito di tale situazione, Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex ministro del Lavoro, ha dichiarato a “Il Mattino” che “il decreto Dignità sta creando problemi di indegnità, porta precarietà e aumenta la disoccupazione in territori già deboli come il nostro. Qui la Nestlé è un’eccezione, è tornata a essere una speranza. Non ha senso allora distruggere competenze e professionalità, cacciare persone che sono lì da quindici anni“.
Articolo pubblicato il: 24 Luglio 2018 9:39