domenica, Dicembre 22, 2024

Di Maio: “M5S non voterà nota al Def senza reddito di cittadinanza”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il vicepremier Luigi Di Maio torna a ribadire l’importanza del reddito di cittadinanza nell’ottica di una nota al Def che dovrà essere “coraggiosa” per ottenere il voto del M5S.

La nota al Def “deve essere votata dal Cdm e dal Parlamento”. Una nota al Def “non coraggiosa” e senza reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, quota 100-Fornero, risarcimento dei truffati dalle banche non avrà i voti del M5S. Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il vicepremier Luigi Di Maio alla riunione con i ministri M5S.

“Per me non ha senso parlare solo di deficit. Si deve scommettere sulla crescita e dare risposte ai bisogni dei cittadini. Con l’11% di disoccupazione non possiamo che puntare su investimenti e crescita di qualità”, sottolinea, a quanto si apprende, Luigi Di Maio alla riunione M5S sul Def.

La prossima manovra di bilancio – ha detto il vicepremier a Radio Capital alla trasmissione Circo Massimo – non conterrà solo le grandi misure ma tanti interventi: “Nella legge di Bilancio ci sarà Ires verde, così che meno inquini meno paghi, e la lotta al gioco d’azzardo che non non è finita per togliere i centri di gioco da vicino alle scuole e agli ospedali”. Di Maio ha parlato anche di un fondo “da un miliardo per risarcire i truffati delle banche”, su cui siamo tutti d’accordo.

Pensioni, dal 2019 nessuno dovrà avere meno di 780 euro al mese

“Dal primo gennaio i pensionati minimi non dovranno avere meno di 780 euro al mese”, ha aggiunto Di Maio a Radio Capital. “Questo governo si differenzierà nel mantenere le promesse”, ha detto. “Noi vogliamo fare una manovra che abolisca la povertà con pensione e reddito di cittadinanza, che aiuti le imprese con la flat tax e le sburocratizzazione, e abbia il superamento della Fornero”. “Tanta roba. Tanti soldi che stiamo quantificare e che credo possano entrare nella prossima legge di bilancio”.

Sono dunque ore di contatti continui, nel governo, in vista del varo alla nota di aggiornamento del Def.

“Stiamo lavorando” alla pace fiscale e “tra le ipotesi che sono sul tavolo” c’è anche quella di trovare “delle soluzioni anche per l’Iva”. Lo spiega il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci conversando con i cronisti in Senato. Si tratta ancora di “ipotesi allo studio”, perché l’Iva è materia europea e per questo si dovrebbe prevedere comunque “la riscossione dell’Iva dovuta” magari intervenendo “sugli altri tributi”. La sanatoria sarebbe limitata a sanzioni e interessi.

Un primo segnale sui prezzi dei carburanti, con un taglio delle accise da circa 250-300 milioni. E’ una delle misure del ‘pacchetto fiscale’ proposto dalla Lega per la prossima manovra. Secondo fonti al lavoro sul dossier le risorse sarebbero reperite grazie all’extragettito dell’Iva sui carburanti, ottenuto nel corso dell’anno.

Ipotesi reddito cittadinanza con Isee

Il reddito di cittadinanza “potrebbe essere legato all’Isee o potrebbe essere un incentivo all’occupazione”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Matteo Guidesi, ad Agorà su Raitre. “E’ in linea con il contratto di governo”, ha aggiunto rispondendo alla domanda se la Lega fosse d’accordo con tale impostazione.

Di Maio: da metà marzo via a reddito di cittadinanza

“Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l’impiego con il reddito di cittadinanza erogato”. Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, a Porta a Porta. E’ “pronta una proposta per incominciare ad eliminare le leggi inutili per le imprese. Siamo arrivati ad una proposta che elimina 140 leggi”, ha aggiunto il vicepremier spiegando che “ci sarà un codice unico con norme uniche, elimineremo anche i dpr”. “Alla Lega credo faccia bene stare lontano da Berlusconi perché quando era con Berlusconi stava sotto il 20%”, ha detto Di Maio, a Porta a Porta. “Sul M5S i sondaggi non valgono. Questo governo non ha fatto male al M5S, ha fatto male a Fi e Fdi che ormai insieme non fanno nemmeno il 10%”, ha sottolineato quindi Di Maio.

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