Luigi Di Maio: il neo ministro di Lavoro e Sviluppo suggella la pace col Quirinale e lavorerà “per creare lavoro”.
Superati i quasi 90 giorni di crisi istituzionale con la formazione del nuovo Governo, per l’Esecutivo ora è tempo di iniziare a lavorare. Luigi Di Maio, promotore del contratto di governo insieme a Matteo Salvini e neo ministro di Lavoro e Sviluppo, cancella definitivamente ogni incomprensione col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (per cui si era anche parlato di messa in stato di accusa dopo il veto su Paolo Savona all’Economia): “È una grande felicità – ha detto Di Maio a Catania (a margine di un incontro elettorale per le prossime Amministrative)- tutto è bene quello che finisce bene. Il M5s considera il presidente Mattarella un garante perché ha dimostrato ragionevolezza e responsabilità per le istituzioni. Ci sono stati giorni di rabbia che non sono sfociati nell’odio e alla fine è arrivata la buona notizia”.
L’obiettivo prioritario è ora quello di lavorare “per creare lavoro”. Per cercare di realizzare l’obiettivo, il ministro punterà sul rilancio dei Centri Per l’Impiego: “Voglio avviare subito i centri per l’impiego con l’aiuto delle Regioni. E se gli assessori regionali si prenderanno loro il merito non è importante, l’importante è realizzare il progetto”. E ancora: “Interverremo subito per abolire il Jobs act che ha precarizzato il lavoro, perché il lavoro ci vuole per tutti e deve essere dignitoso, non ci possono essere stipendi da fame”.
Altro obiettivo è quello del reddito di cittadinanza, tanto caro al M5S: “Non è assistenzialismo e la Lega lo ha capito. Perché se lo ottieni hai dei doveri verso lo Stato. Perché poi arrivano le proposte di lavoro e se lo rifiuti perdi il reddito”.
Inoltre, a breve inizierà anche l’iter per il taglio ai vitalizi (altra storica battaglia dei “pentastellati”): “Questa settimana la Camera sarà impegnata con la fiducia e poi inizierà la discussione: siamo di fronte a una delibera storica”.