Hanno trascorso la notte sulla terraferma i 67 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, sbarcati a Trapani intorno a mezzanotte dopo una giornata di attesa in rada.
Dei 67 migrati sbarcati a Trapani dalla nave Diciotti, due di loro (un ghanese e un sudanese) sono indagati per concorso in violenza privata continuata ed aggravata ai danni dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa. I fatti risalgono allo scorso 8 luglio, con la procura di Trapani che ha chiesto approfondimenti investigativi su altri eventuali reati.
Su questa vicenda, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato che “andrò fino in fondo, fino a quando qualcuno non verrà assicurato alla giustizia. Se ci sono state violenze, qualcuno deve pagare. Farò di tutto per difendere la sicurezza degli italiani. Quello che sto facendo è bloccare partenze, sbarchi e morti”. Sull’intervento di Mattarella, Salvini sottolinea che “il Presidente non si è mai intromesso in quello che ho fatto come ministro. Se comunque vuole capire cosa ho fatto, sono a disposizione”.
Il colloquio di Mattarella col premier Conte, dopo il quale si è proceduto allo sbarco dei migranti della Diciotti, è appoggiato dal vicepremier, Luigi Di Maio: “Se il Presidente è intervenuto, bisogna rispettare le sue decisioni”. Se Salvini “abbia esagerato non me ne frega niente, la cosa importante è che con l’intervento del Presidente si sia sbloccata la situazione”. Per quanto riguarda le indagini in corso, Di Maio pensa che “la competenza sia della magistratura. Aggredire gli equipaggi non è accettabile”.
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