I disabili continuano senza sosta la battaglia alla ricerca di un diritto negato: allontanarsi dalla famiglia e vivere da soli, come per ogni uomo e ogni donna del pianeta, senza dover ricorrere al ricovero in strutture protette. Un’impresa assai complessa per chi ha bisogno di aiuto e assistenza anche per le più semplici azioni quotidiane (2ANews.it del 10 novembre 2016).
di Maria Sordino – Quello che è successo oggi a Palermo, nel palazzo della Regione siciliana, è l’ulteriore riprova che è necessaria una presa di posizione forte e ferma contro i continui tagli all’assistenza che le regioni continuano a perpetuare a scapito delle fasce più deboli della popolazione: i diversamente abili siciliani sono stati costretti a occupare l’ufficio di presidenza e lì hanno aspettato il presidente Rosario Crocetta che e’ stato assediato e costretto ad ascoltare le loro richieste per poter condurre una vita indipendente. La Regione aveva drasticamente tagliato le ore di assistenza a domicilio, necessarie per rendere dignitosa la vita in casa delle persone con disabilità.
La loro protesta è stata sostenuta, con toni serrati, da un portavoce d’eccezione: Pif, Pierfrancsco Diliberto, conduttore televisivo, attore e regista.
Pif: “Il tempo della pazienza è finito: quando queste persone potranno avere l’assistenza alla quale hanno diritto per sempre?”
Crocetta: “In un mese possiamo formare il nostro personale, i precari, per impiegarlo come assistenti specializzati: tutti quelli che si vogliono riqualificare verranno pagati da noi e si occuperanno dei disabili per sempre. E lo faranno perché sarà garantito un incentivo”.
Pif: “E per tutti quelli che invece non possono aspettare un mese?”
Crocetta: “Ci sono 100 milioni di fondi per i cantieri di servizio che possono essere utilizzati per pagare da subito gli assistenti specializzati, non appena il governo approva la misura, o questo venerdì o il prossimo”. Poi ha chiesto un po’ di tempo: “Datemi due giorni e vi illustro tutto il progetto punto per punto”.
I disabili restano perplessi e, insieme alle loro famiglie annunciano una contromossa: “Presenteremo una nostra proposta perché arrivi una risposta immediata: i soldi ci sono, devono solo volerli investire”.