domenica, Dicembre 22, 2024

“DisarmiAmo Napoli”, cittadini in piazza contro la camorra: c’è anche il figlio di un boss

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Dopo l’agguato avvenuto a piazza Nazionale in cui è rimasta ferita la piccola Noemi, bambina di quattro anni, i napoletani sono scesi in piazza per la manifestazione “DisarmiAmo Napoli”.

DisarmiAmo Napoli | Contro il far west napoletano, contro la piaga della camorra, centinaia di cittadini sono scesi in piazza dopo un rapido passa parola via internet. Tra loro anche il figlio di un boss che ha lanciato un appello il cui video spopola in rete. “Sono Antonio Piccirillo – si e’ presentato al megafono –, figlio di Rosario che purtroppo ha fatto delle scelte sbagliate nella vita, e’ camorrista almeno cosi’ dicono i giudici e i giornali”.

“Io – ha detto – voglio lanciare un messaggio a noi figli di queste persone: "DisarmiAmo Napoli", cittadini in piazza contro la camorraamate sempre i vostri padri ma dissociatevi assolutamente dal loro stile di vita perche’ non pagano, non danno nulla sarete pregiudicati per tutta la vita. E se noi non faremo dei passi in avanti nel positivo rimarremo fossilizzati – ha sottolineato – in questa cultura priva di etica, di valori, di tutto. Io – ha aggiunto – non penso che la camorra 50 anni fa era meglio di oggi, ha sempre fatto schifo, e’ sempre stata ignobile. Le persone per bene sono quelle che rispettano gli altri e i camorristi non rispettano nessuno”.

La camorra è tornata a colpire

“Siamo stanchi”, si legge sulla pagina Facebook dell’evento. “Ancora una volta la camorra torna a colpire i quartieri della nostra città. Siamo stanchi della violenza, di questi criminali, della crudeltà delle loro azioni. Un ennesimo conflitto a fuoco e a rischiare la vita questa volta è una bambina di 4 anni, ferita da colpi di pistola. Napoli ha bisogno di essere disarmata, di essere liberata dalle camorre e dalla loro violenza. Nel frattempo continuano i proclami sulla sicurezza, la caccia al clandestino da parte di un Ministro dell’Interno, che è completamente incapace a svolgere il suo ruolo. Le camorre secondo la propaganda sarebbero dovute sparire in un lampo e invece sono ancora in questa città a mettere a rischio la vita delle donne e degli uomini, dei bambini. Promesse non mantenute e vuota retorica. A Napoli non manca solo la sicurezza. Servono altri strumenti strutturali per disarmare questa violenza. Continuano a mancare le risorse per scuola, cultura, lavoro e welfare. Anche qui abbiamo ascoltato in questi anni solo parole, senza mai vedere un atto concreto. E allora siamo stanchi di attendere. Napoli la disarmiAmo noi, con la forza di una reazione civile, sociale e culturale”.

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