Aumenta la tensione all’interno dell’alleanza tra i Cinque Stelle e il Carroccio, dopo le parole del sottosegretario all’Economia Gravaglia, che, di fatto, smentisce il vicepremier Luigi Di Maio.
Ancora tensione nella maggioranza dopo l’accusa del vicepremier Luigi Di Maio ieri a ‘Porta a Porta’ sulla ‘manina’ che avrebbe modificato dopo il Cdm il decreto fiscale inserendo uno scudo anche i capitali all’estero e allargando il tetto dei 100.000 euro ad ogni singola imposta. La Lega torna a smentire il leader M5s mentre l’opposizione chiede al premier Giuseppe Conte di riferire in Aula sull’accaduto.
“Lo sapevano tutti”. Così risponde Massimo Garavaglia, sottosegretario all’Economia della Lega, a chi gli chiede chi fosse a conoscenza delle norme del decreto fiscale contestate da Luigi Di Maio. Lo sapeva anche Di Maio?, incalzano i cronisti. “Non lo so…”, taglia corto Garavaglia. E quando gli si domanda se sia la sua la ‘manina’ che ha cambiato, come sostiene il leader M5s, il testo, risponde accennando un sorriso: “No”. “E’ chiaro che al di là di ciò che è successo, questo lo vedrà il Cdm nella propria interlocuzione, sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo all’interno del decreto”. Così il presidente della Camera Roberto Fico a chi gli chiede di commentare lo scontro sul dl fisco e il condono. A chi gli chiede se sia contrario quindi allo scudo fiscale, Fico replica: “Certo” mentre alla domanda se sia contrario anche alla ‘pace fiscale’ nella sua interezza risponde: “Questo è un discorso lungo…”.
“Noi non amiamo i condoni, ci interessa di più l’idea di una pace fiscale con la rateizzazione, che è una parte che il governo ha previsto”, ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’assemblea di Assolombarda. “Questo significa – ha aggiunto – pagare tutte le tasse da parte delle imprese che hanno criticità oggettive, però significa nessuno sconto perché noi i condoni non li amiamo”.
Le opposizioni all’attacco del governo
Intanto le opposizioni vanno all’attacco. “Fatti gravi che stanno accadendo in queste ore. Chiederei che venga il presidente del Consiglio a spiegarci cosa ha approvato il Consiglio dei ministri e perché oggi lo debbano correggere, se viene il vicepremier Di Maio poi verrebbe a dire che non lo ha ancora letto o che é diverso”, dice il deputato del Pd Emanuele Fiano. “Di Maio riferisca in Aula”, gli fa da eco il collega di partito Ernesto Magorno. Un appello al presidente della Camera Roberto Fico affinché solleciti il governo a “riferire in Parlamento” é stato rivolto anche dal deputato di Fratelli d’Italia Tommaso Foti in un intervento nell’Aula di Montecitorio sul caso del decreto fiscale. “Uno spettacolo indegno mai visto prima”, ha aggiunto. “Presidente Fico intervenga per ripristinare la legalità nel nostro Paese”.
“Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso. Di Maio dovrebbe semplicemente assumersi le proprie responsabilità, spiegare in Parlamento e agli italiani dove trovano i soldi e come pensano di raggiungere quel valore utopico di Pil che oggi promettono”, dice il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo intervenendo a Rai News 24.