mercoledì, Dicembre 18, 2024

Domani 10 gennaio prove aperte della Bohème al San Carlo

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Domani mercoledì 10 gennaio alle ore 18 prova generale de La bohème aperta al pubblico e dedicata all’Istituto Nazionale Tumori di Napoli.

Sarà dunque domani mercoledì 10 gennaio alle ore 18 al Teatro di San Carlo la prova generale, aperta al pubblico, de La bohème di Puccini che sarà in scena da giovedì 11 a martedì 16 gennaio con la direzione di Stefano Ranzani e la regia di Mario Pontiggia. Scene e costumi di Francesco Zito. Nell’ambito del progetto “Il San Carlo per il sociale”, la prova generale sarà dedicata alla Fondazione Pascale, infatti il dottor Giuseppe Laurelli, ginecologo oncologo dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, illustrerà i risultati dell’innovativo progetto di ricerca clinica e biomolecolare ‘Endometrial Cancer Conservative Treatment’, che ha lo scopo di curare e preservare la fertilità delle donne colpite da questo particolare tipo di tumore prima dei 40 anni. Un’occasione da non perdere dunque dove alla spensieratezza di uno spettacolo lirico si unisce la serietà della ricerca e prevenzione contro i tumori e in particolare contro questa specifica patologia. Ispirata al romanzo di Henry Murger, Scene della vita di Bohème, questo dramma lirico è sicuramente uno dei più noti e tristi lavori del compositore di Torre del Lago, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896.  Diretta da un giovane Toscanini, la Bohème riscosse subito un grande successo di pubblico e di critica, anche se all’inizio si dimostrò piuttosto ostile. La celeberrima musica, densa di passaggi armonici e cromatismi di notevole difficoltà, abbraccia arie notissime della lirica mondiale, da Che gelida manina a Si, mi chiamano Minì fino al delicato valzer di Musetta Quando men vo. Tutto è drammatico e struggente, tutto è così ben costruito da rendere i personaggi vivi e disperati, fino al triste epilogo finale con la morte della giovane, bella e sventurata protagonista. Questo il commento di Stravinski a Venezia nel 1956: Più invecchio, più mi convinco che la Bohème sia un capolavoro e che adoro Puccini, il quale mi sembra sempre più bello.

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