Negli ultimi giorni, molti italiani hanno avuto difficoltà a trovare nelle farmacie le mascherine dal costo di 50 centesimi (prezzo recentemente calmierato), oltre che alcol e guanti.
Una situazione difficile denunciata anche da Federfarma, sulla quale è però intervenuto Domenico Arcuri, che così si è espresso (non senza polemica) sulle difficoltà di approvvigionamento di cui si è recentemente parlato: “Non è il commissario a dovere rifornire le farmacie, né tantomeno i loro distributori. Né il commissario si è mai impegnato a farlo, come non è il commissario a dovere fornire gli associati della ConfCommercio, della Conad, della Coop o di Federdistribuzione -ha dichiarato in conferenza stampa- Il commissario si è impegnato a integrare, ove sia possibile, le forniture che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti di approvvigionamento.
I cittadini possono andare alla Conad ad andare a comprare la mascherina a 0,5 più l’iva, e questo succede. È capitato a 19 milioni negli ultimi giorni. Il prezzo non c’entra nulla, così come nella grande distribuzione anche nelle farmacie è stato stipulato un accordo per cui il prezzo è stato parzialmente sopportato dal commissario.
Abbiamo emanato un’ordinanza che accelera le forniture, cioè per acquisirne dall’estero. Nessuno -conclude Arcuri- ha mai pensato che il commissario sia l’unico fornitore per le mascherine delle farmacie”.
Articolo pubblicato il: 12 Maggio 2020 17:41