Covid 19: il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, attacca il Governo sulle nuove misure restrittive sancite dall’ultimo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte.
Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM anti Covid 19. Tra i provvedimenti principali, lo stop a spostamenti tra regioni salvo motivi urgenti, riduzione fino al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici, didattica a distanza per le sole scuole superiori, zone rosse mirate e coprifuoco alle 22. Provvedimenti che non piacciono a Vincenzo De Luca, governatore della Campania (regione che per il momento sarà zona arancione.
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Il numero uno di Palazzo Santa Lucia espone le sue critiche attraverso un lungo post su Facebook, partendo dal coprifuoco alle 22: “L’ultimo Dpcm -scrive De Luca- stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99% dei cittadini. Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo”. De Luca si domanda inoltre “cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica Istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole. Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. È francamente sconcertante”.
Il governatore sottolinea poi che “si trovano nel dpcm anche misure utili e significative. Ma è evidente la linea generale assunta dal governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità”.
Infine, De Luca ribadisce che “avevamo chiesto al governo tre cose precise: misure immediate di ristoro o di detassazione; congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby-sitter per le lavoratrici autonome; misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese. Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate“.