Caivano: la 20enne Maria Paola Gaglione è morta dopo essere caduta dallo scooter (mentre il fidanzato Ciro Migliore è rimasto ferito). Il fratello: “Era infetta. Volevo darle una lezione”.
Una terribile storia di cronaca arriva da Caivano, città a nord di Napoli, dove una 20enne, Maria Paola Gaglione, è morta dopo essere caduta dallo scooter su cui era in compagnia del fidanzato Ciro Migliore (22 anni).
La tragedia si è verificata in via degli Etruschi ad Acerra (strada tra Caivano ed Acerra) dopo che il fratello Antonio l’aveva inseguita e speronata a causa della sua relazione con un trans. La ragazza è morta sul colpo, mentre il fidanzato è rimasto ferito (dopo essere stato picchiato mentre la ragazza era a terra): è attualmente ricoverato alla clinica Villa dei Fiori di Acerra.
L’autore dell’aggressione (30 anni) è stato fermato per omicidio preterintenzionale e violenza aggravata dall’omofobia: “Volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata”, questa l’assurda giustificazione del fratello della vittima ai Carabinieri di Castello di Cisterna. Su Facebook, la madre di Ciro ha pubblicato un post carico di rabbia dal quale si desume l’ipotesi che la coppia fosse stata già minacciata in passato.
Amareggiato don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, da anni in prima linea contro il degrado di quel territorio e il dramma della Terra dei fuochi: “La storia di Maria Paola è molto triste, non ci ho dormito -dichiara il sacerdote- Ho battezzato lei e il fratello Antonio, quest’ultimo l’ho anche sposato qualche anno fa.
Quel che è vero è che non erano preparati e non vedevano di buon occhio la relazione con Ciro ma so che si stavano abituando all’idea. Tuttavia, erano preoccupati perché Maria Paola era andata via di casa a soli 18 anni e temevano per un futuro senza lavoro e più che mai incerto”.
Sconvolta Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arci Gay Napoli: “Non si può negare una vita per la felicità di due persone -dichiara Falanga- Se la rabbia e il dolore di questa madre confermeranno i fatti, non si potranno abbassare sipari di omertà. Troppo spesso i compagni e le compagne delle persone trans diventano prede della transfobia, subendo offese e umiliazioni“.
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