venerdì, Novembre 22, 2024

Eav, ritardo sul sistema di sicurezza: da luglio treni a velocità ridotta

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Eav: il presidente Umberto De Gregorio ha chiesto al ministro Toninelli una proroga dei termini per mettersi in regola.

Si profila un’estate caldissima per gli utenti Eav, azienda che controlla Circumvesuviana, Circumflegrea, Cumana e Metrocampania Nordest. Come riporta “Il Mattino”, Eav non è ancora in regola con i parametri di sicurezza Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie).

Nello specifico, l’azienda dovrà applicare il sistema Smct, ovvero il sistema di controllo della marcia treno, che consente al treno di transito di sapere se un passaggio a livello funziona o no, se ci sono ostacoli lungo i binari, se bisogna rallentare lungo determinati tratti.

Se continuerà a non farlo, l’Agenzia imporrà un limite di velocità ai convogli molto più basso dell’attuale: 50 chilometri orari. Solo per fare un esempio: per andare da Napoli a Sorrento in Circumvesuviana, si passerebbe da un’ora e 8 minuti a circa un’ora e 40 minuti.Eav, ritardo sul sistema di sicurezza: da luglio treni a velocità ridotta Il presidente Umberto De Gregorio ha scritto al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per chiedergli di intervenire. C’è tempo fino al primo luglio, ma un mese sembra poco per risolvere tale problema, che costringerebbe l’azienda a rifare gli orari e tagliare le corse di circa un terzo.

Con i viaggiatori che “scapperebbero” dai treni per riversarsi sulle strade, con conseguente diminuzione degli incassi per l’azienda: “Le nostre linee -spiega Umberto De Gregoriotrasportano oltre 100mila pendolari al giorno. Il taglio delle corse porterebbe a una riduzione di passeggeri di circa il 30%, con la conseguenza di avere in auto private o su bus circa 30-40 mila pendolari in più ogni giorno. Tutto ciò aumenterebbe il rischio di incidenti in valore assoluto”.

Tali accorgimenti di sicurezza furono decisi dopo la strage del luglio 2016 tra Andria e Corato, in Puglia, con lo scontro tra due treni che provocò 23 morti. Dopo quella tragedia, lo Stato decise che anche le ferrovie cosiddette “isolate”, cioè non connesse alla rete ferroviaria italiana (14 in tutta Italia, l’Eav è la più grande) dovevano adeguarsi alle norme Ansf, organismo indipendente operativo in Italia dal 2008.

Il diktat arrivò a dicembre 2017. Le ferrovie avevano un anno e mezzo per mettere le cose a posto. I 18 mesi sono passati, ma l’adeguamento non c’è stato. “Non siamo stati fermi -afferma ancora De Gregorio- abbiamo messo i fondi da parte, fatto il capitolato, programmato i lavori e gli investimenti. Ma se in Italia per realizzare un’opera pubblica sono necessari mediamente 17 anni per noi era impossibile realizzare gli investimenti richiesti in soli 17 mesi. Abbiamo la volontà di farli, chiediamo solo tempo, con un provvedimento legislativo che rinvii il passaggio di competenze all’Ansf”.

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