Il Movimento 5 Stelle è risultato il primo partito alle ultime elezioni, pur senza avere i numeri per formare un nuovo governo. In attesa delle consultazioni col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i pentastellati possono essere comunque già felicissimi per l’esito della tornata elettorale.
Per il Movimento, si è aperta una nuova fase della storia repubblicana, con il candidato premier, Luigi Di Maio, che ha parlato con entusiasmo di inizio della “terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini, la Repubblica post-ideologica”. La burrasca di Tangentopoli si portò via la prima Repubblica, questo è certo, così come la seconda può essere davvero terminata domenica scorsa.
Il bipolarismo centrodestra-centrosinistra sembra ormai un lontanissimo ricordo, con Forza Italia e il Partito Democratico che per motivi diversi sono usciti con le ossa rotte da queste elezioni. Ieri sera, Matteo Renzi ha rassegnato le “dimissioni sospese”, aprendo l’ennesimo fronte interno al Pd, che dalla sua fondazione (ormai più di 10 anni fa) non riesce a trovare serenità e che sembra aver fallito nella sua missione principale: riunire le forze di Sinistra del Paese.
Forza Italia è invece stata superata dalla Lega di Matteo Salvini, un dato inimmaginabile ai tempi della leadership di Silvio Berlusconi. Il successo dei pentastellati e della Lega sembra inoltre avvicinare l’Italia a posizioni lontane dal sistema dell’Unione Europea. Il Paese sembra essersi diviso in due tronconi, da Nord a Sud.
Da un lato, c’è un Settentrione in ripresa che si è affidato al sovranismo della Lega, dall’altro un Mezzogiorno che vede nel Movimento 5 Stelle l’ultima speranza di rialzarsi dopo tante, troppe sofferenze.
E chissà che, al termine delle consultazioni con Mattarella, dall’inizio della Repubblica post-ideologica non venga fuori proprio un governo basato sull’asse M5S-Lega.
Articolo pubblicato il: 6 Marzo 2018 12:50