Elezioni politiche: l’Italia sembra essere avvolta da una spirale di violenza e razzismo alla vigilia del 4 marzo.
Mancano esattamente 10 giorni al 4 marzo, data delle attesissime elezioni politiche. La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli e, come accade ormai da anni, non sono mancati attacchi e polemiche tra i vari schieramenti. Il clima che si respira nel Paese sembra tuttavia essere andato ben oltre la classica polemica politica, avvelenato da una spirale fascista e razzista. Tanti gli episodi di aggressioni verificatisi in più parti d’Italia negli ultimi giorni. A Palermo, Massimo Ursino, segretario locale di Forza Nuova, è stato aggredito da un gruppo di estrema sinistra, che ha anche rivendicato l’accaduto con un comunicato. Nella serata di ieri sono scattati il fermo di due militanti dei centri sociali e altre quattro denunce. A Perugia, un militante di Potere al Popolo è stato accoltellato mentre attaccava manifesti elettorali: stavolta a finire sotto accusa è Casapound, che però replica che le vittime sono tra le proprie file. A Roma, ieri mattina, la base della lapide che a via Fani ricorda la strage della scorta di Aldo Moro è stata vandalizzata con la scritta nera “A morte le guardie” e alcune svastiche. Altro campo minato è rappresentato dal clima di odio e razzismo nei confronti degli immigrati, spesso alimentato dai social network, che in questi casi fungono da teatro dei peggiori insulti. Così, ieri sera a Caserta, un corteo di migranti ha contestato un comizio del leader della Lega, Matteo Salvini, al grido di “Siamo tutti antirazzisti”. Andando un po’ più indietro, lo scorso 3 febbraio c’è stata la “clamorosa tentata” strage di Macerata, dove il nazi-fascista Luca Traini ferì dei bersagli scelti solo per il colore della pelle, col proposito di vendicare l’orribile morte della diciottenne Pamela Mastropietro. Un episodio cui hanno fatto da contraltare ben due manifestazioni antifasciste e antirazziste.