La crisi legata all’emergenza Coronavirus ha portato Anm, azienda napoletana di trasporto pubblico, a disporre 550 esuberi per le prossime 9 settimane. Come riporta “Fanpage”, andranno a casa con il sostegno al reddito 150 ausiliari del traffico e altri 400 dipendenti, tra controllori e amministrativi (oltre a dipendenti degli Anm Point, unità in forza all’ufficio permessi sosta residenti e Ztl e dei parcheggi): esclusi dal provvedimento solo autisti, macchinisti e manutentori.
Per questi motivi, scrive l’amministratore unico Nicola Pascale, “si rende necessaria la temporanea sospensione o riduzione delle attività lavorative ad eccezione dei manutentori”. A questo scopo si attingerà al Fondo Bilaterale di Solidarietà messo a disposizione dal Governo per l’emergenza per il sostegno al reddito fino a 9 settimane, con termine entro agosto 2020. Tutto questo, previo ricorso d’ufficio alle ferie forzate arretrate non godute. In caso di mancata ammissione al fondo, però, che ha una capienza determinata, Anm dovrà procedere con altri ammortizzatori sociali come la cassa integrazione.
“Abbiamo inviato una richiesta di esame congiunto unitamente Filt Cgil, Fit Uil e Ugl – dichiara Alfonso Langella, segretario generale Fit Cisl Campania – per un confronto tra le parti vista la comunicazione aziendale di Anm di adesione al Fondo Bilaterale di Solidarietà per nove settimane.
Vogliamo garantire quanto più possibile i lavoratori che non si tratta di esuberi, ma della presa d’atto che le attività sono state quasi interamente sospese per le limitazioni imposte dal Covid-19. Abbiamo già avvisato l’azienda che, in un eventuale accordo da sottoscrivere, non permetteremo che i lavoratori rimettano parte del loro stipendio dopo tutti i sacrifici già sostenuti negli ultimi anni di crisi aziendale”.
Articolo pubblicato il: 2 Aprile 2020 10:47