Evitare gli spostamenti su tutto il territorio, a meno che non siano motivati da questi tre casi: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute. Per quanto riguarda l’autocertificazione, Conte ha sottolineato che “è una modalità accolta ormai in generale nel nostro ordinamento giuridico: è possibile se richiesto di giustificare lo spostamento, motivare la ragione”. Ma ha avvertito: “Le dichiarazioni devono essere veritiere. Se ci fosse una dichiarazione non veridica ci si espone a un altro reato che si aggiunge allo spostamento non giustificato. In più c’è la falsa certificazione”.
Il premier ha specificato che “non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare”. Confermata la chiusura delle scuole: “Portiamo la sospensione dell’attività didattiche sino al 3 aprile su tutta la penisola isole comprese”. Con le nuove misure, poi, “ci sarà un divieto di assembramenti” in tutta Italia, all’aperto e in locali aperti al pubblico, ha aggiunto Conte. “Non ci possiamo permettere più queste situazioni di aggregazione che diventano situazioni di contagio. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, è il momento della responsabilità. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani. Queste mani devono essere responsabili oggi più che mai”, ha spiegato. Si ferma anche lo sport: “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive“.
Articolo pubblicato il: 9 Marzo 2020 22:48