L’ultimo DPCM del premier Giuseppe Conte fermerà l’Italia fino a lunedì 13 aprile. Tuttavia, la cosiddetta fase 2 da lui annunciata (quella di “convivenza col Coronavirus”) potrebbe iniziare successivamente. Lo ha fatto capire Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, intervenuto ieri a Radio 1, dichiarando che “dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa”.
Nel pomeriggio, durante la consueta conferenza stampa di aggiornamento sul numero di contagi, guariti e deceduti, il numero uno della Protezione Civile ha però fatto marcia indietro, sottolineando che “ad oggi c’è una sola data per la fase 2, ed è il 13 aprile”.
Dal 13 aprile le aperture potrebbero essere scaglionate nelle due settimane successive, tenendo conto che la ripresa si potrà avere solo quando l’indice di contagio R0 (che attualmente oscilla tra l’1,1 e l’1) dovrà assestarsi tra lo 0,7 e lo 0,5.
L’intenzione sembra comunque quella di andare oltre il 3 maggio, soprattutto per evitare grande circolazione di persone e assembramenti durante i ponti del 25 aprile e del Primo Maggio.
Altra questione importante è quella dei DPI (dispositivi di protezione personale), ovvero le mascherine. Borrelli ieri ha detto che al momento “non è necessario indossarle se si mantengono le distanze”. Tuttavia, nella fase 2 si potrebbe imporre sia l’uso delle mascherine che dei guanti.
Articolo pubblicato il: 4 Aprile 2020 10:37