Emergenza Coronavirus: è scattata oggi la procedura dei buoni spesa per famiglie in difficoltà. Ecco come richiederli e chi ne ha diritto.
Tra i provvedimenti voluti dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, c’è anche l’assegnazione di buoni spesa per le famiglie in difficoltà: si tratta di 400 milioni di euro che saranno distribuiti ai Comuni e si aggiungeranno ai 4,3 miliardi del fondo di solidarietà (grazie ad un’ordinanza della Protezione Civile). Il 75% dei fondi aggiuntivi rispetto al fondo di solidarietà, ovvero circa 300 milioni, verrà ripartito in proporzione alla popolazione residente, mentre il restante 25% verrà distribuito in base al reddito pro capite. Per quanto riguarda la distribuzione, saranno i Comuni stessi a deciderla: potranno erogare buoni spesa per i generi alimentari, pubblicando online la lista dei negozi in cui poterli spendere, o potranno comprare direttamente generi di prima necessità e affidarne la distribuzione alle tante reti di volontariato che già lavorano per le singole amministrazioni.
Precedenza sarà data alle famiglie che non percepiscono già un sostegno pubblico (come il Reddito di cittadinanza). Ogni Comune attiverà inoltre un numero di emergenza per consentire a chi ne ha bisogno di richiedere i buoni spesa.
Buoni spesa: 7,6 milioni al Comune di Napoli
Tra le grandi città, 15 milioni di euro andranno a Roma, 7,6 a Napoli, 7,2 a Milano, 5,1 milioni a Palermo, 4,6 a Torino, 3 milioni a Genova. A Bergamo, città duramente colpita dall’epidemia, andranno 642mila euro.
Fino ai micro-stanziamenti da 600 euro a testa per una quarantina di piccolissimi Comuni. Così verranno ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l’emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno.
Su base regionale, è la Lombardia a ricevere la quota maggiore di risorse, 55 milioni; alla Campania vanno 50 milioni; alla Sicilia 43,4 mln; al Lazio 36 mln; alla Puglia 33 mln; al Veneto 27,4 mln; all’Emilia Romagna 24,2 mln; al Piemonte 24 mln; alla Toscana 21 mln; alla Calabria 17 mln; alla Sardegna 12 mln; alle Marche 9,3 mln; alla Liguria 8,7 mln.