giovedì, Dicembre 19, 2024

Energia elettrica, uno studio spiega l’aumento dei costi in bolletta

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Energia elettrica: SosTariffe.it spiega perché i costi hanno subito un incremento nel primo trimestre 2018 (anche se i consumi non cambiano).

Uno studio di SosTariffe.it ha spiegato l’aumento dei costi sulle bollette dell’energia elettrica nel primo trimestre del 2018, nonostante i consumi siano rimasti gli stessi. I servizi di vendita sono tra le voci che sono salite di più nell’ultimo anno, con un incremento medio del 4,7% a ogni variazione trimestrale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Il prezzo dell’energia (che comprende una quota fissa e una variabile) è quindi tra i valori della bolletta che maggiormente influisce su eventuali variazioni del costo finale. Come riporta Tiscali.it, l’ultimo aumento in materia di energia elettrica di gennaio 2018, pari al +5,3%, è stato causato da variazioni su alcune voci di spesa che vanno a comporre il prezzo finale in bolletta. Tranne che per ottobre-dicembre 2017, dove il prezzo della materia energia è sceso dell’1,8%, in tutti gli altri trimestri esaminati si sono verificati aumenti, con il rincaro più evidente nel trimestre aprile-giugno 2017 (7,8%).

Le cause degli aumenti in bolletta

Ad aprile 2017, quando è stato comunicato un aumento della spesa della materia energia del 7,8%, l’Autorità ha specificato che l’incremento era dovuto all’aumento del prezzo all’ingrosso italiano ed estero (a causa soprattutto di alcune centrali nucleari francesi ferme).bollette A luglio, invece, il costo della materia energia era aumentato del 5,8%: ciò è stato causato dai prezzi del mercato all’ingrosso che continuano a salire, dai consumi estivi aumentati e dalla necessità di coprire i rialzi dei prezzi all’ingrosso di inizio 2017. La diminuzione di ottobre è stata determinata, invece, da una “forte riduzione dei costi di dispacciamento, cioè dei costi sostenuti dal gestore della rete (Terna) per mantenere in equilibrio e in sicurezza il sistema elettrico“. Il costo della materia energia è tornato a salire a gennaio 2018 (+5,3%) ed è legato a molti fattori: crescita dei prezzi all’ingrosso (causata anche da una ripresa dei consumi durante il 2017), indisponibilità prolungata degli impianti nucleari francesi (che ha aumentato il volume della produzione in Italia) e altre cause imputabili al funzionamento della rete italiana. A gennaio di quest’anno ha contribuito agli aumenti anche l’incremento della parte degli oneri di sistema, dato che sono state concesse agevolazioni aggiuntive per le industrie manifatturiere, che consumano maggiore energia elettrica, decise dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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