Un Open day dedicato all’arte e all’artigianato partenopeo. Domenica 19 dicembre, in Piazza Nicola Amore 6, interno Galleria, inaugura il nuovo laboratorio di Enfasi Gioielli. Per l’occasione, Salvatore Gillini, maestro orafo, apre il suo spazio a una rappresentanza della creatività made in Naples.
I suoi gioielli in argento e oro con pietre preziose saranno esposti in dialogo con pitture e sculture. Il percorso espositivo ospiterà un dipinto di Antonio Conte, l’artista che ha prestato il suo laboratorio, opere incluse, alla nota serie TV i Bastardi di Pizzofalcone; “Il velo della Veronica” un’opera del virtuoso scultore Domenico Sepe; il “Don Chisciotte Pulcinella” di Pasquale Manzo, artista noto per la sua personalissima rivisitazione della maschera partenopea.
Gli abiti saranno impreziositi dalle collezioni in argento by Enfasi Gioielli. Presenzieranno all’evento il vicesindaco del Comune di Napoli, Mia Filippone, il dirigente scolastico Giovanna Scala, Gino Sorbillo, in rappresentanza dei maestri piazzaioli napoletani; il maitre chocolatier Oreste Gallucci che per l’occasione realizzerà dei cioccolatini personalizzati per Enfasi.
“Per l’apertura del nuovo laboratorio – racconta Salvatore Gillini – ho deciso di tenere accanto a me una testimonianza di artisti e artigiani napoletani, perché è importante il supporto reciproco. Bisogna credere e investire in sé stessi perché le soddisfazioni ripagano tutti gli sforzi fatti”.
“Sono un orafo modellista, ho lavorato per diverse aziende di profilo internazionale per le quali realizzavo i prototipi da cui si ricavano i calchi per la produzione del singolo gioiello. Ma lavorare per gli altri non mi bastava. Avevo il desiderio di realizzare una collezione che avesse la mia impronta personale non solo nella creazione fisica del manufatto ma anche nella sua ideazione”.
Così nel 2005 nasce Enfasi Gioielli un laboratorio nell’antico Borgo degli Orefici, per la creazione di gioielli artigianali esclusivi: pezzi unici in oro e pietre preziose. “Tuttavia, il mercato negli ultimi 10 anni ha subito un’importante flessione e da imprenditore, prima ancora che artigiano, ho ritenuto opportuno adeguare la mia produzione alle esigenze dei fruitori. Alla lavorazione dell’oro ho aggiunto anche l’argento, che avendo un costo nettamente inferiore mi dà la possibilità di sfruttare superfici più ampie, lavorando il metallo come se fosse una scultura indossabile“.
Articolo pubblicato il: 16 Dicembre 2021 16:46