È un dossier che scotta quello sulla “situazione dei passi carrai a Napoli” aperto dall’assessore comunale al Bilancio Enrico Panini. Un “fascicolo” nato in attuazione della Deliberazione del settembre 2018 della Corte dei Conti della Campania che “accusa” il Comune di Napoli di avere entrate non coerenti con il possibile gettito. Lo stesso Panini riconosce che la questione e’ seria visto “i dati impressionanti. A fronte di 3.827 strade cittadine, risultano attive solo 4.700 concessioni rilasciate per passi carrai, pari a poco piu’ di un passo carrabile presente per ogni singola strada”.
Una situazione inverosimile smentita da verifiche e indagini a campione secondo le quali sul territorio cittadino ci sarebbero ben 30mila passi carrabili che, tradotti in cifre, vogliono dire una maggiore entrata per le casse comunali pari a 10 milioni di euro ossia – e’ l’esempio di Panini – oltre il 70% della spesa per la refezione scolastica. I “furbetti” dei passi carrabili si contano in tutte le Municipalita’ della citta’ con punte di evasione dell’86% nei quartieri Avvocato, Mercato, Pendino, Porto; dell’81% a Chiaiano, Piscinola, Scampia; dell’80% a Vicaria, San Lorenzo, Poggioreale e Ponticelli, Barra, San Giovanni. Evasori anche a San Ferdinando, Chiaia, Posillipo (72%), Stella, San Carlo Arena (77%), Miano, Secondigliano (73%), e ancora Soccavo, Pianura (65%) e Vomero Arenella (46%). Meno della meta’ (49%) quelli irregolari a Bagnoli Fuorigrotta.
Una situazione che il Comune, spiega l’assessore, sta contrastando grazie a controlli della polizia locale che ha gia’ elevato centinaia di verbali. Dopo i controlli le sanzioni che per i “condomini, o altri, che non saranno trovati in regola dovranno pagare il doppio dell’importo dovuto, comprensivo degli arretrati degli ultimi cinque anni: importi che vanno dai 6.000 ai 20.000 euro”. “Chi evade – conclude Panini – non e’ un furbo ma semplicemente uno che scarica su altri i costi. Per i Passi carrai in nero si parla di canoni di concessione non riscossi pari al 60% – 70%, per non parlare delle sanzioni dovute pari al corrispettivo di 5 anni arretrati. Fra chi evade anche la presenza di ricchi condomini e’ ottimamente rappresentata, della serie: l’evasione dai propri doveri non e’ legata al reddito”.
Articolo pubblicato il: 20 Novembre 2018 17:24