Il fine settimana di sabato 9 e domenica 10 ottobre sarà pieno di eventi a Napoli (ovviamente con il rispetto di tutte le misure di prevenzione contro il Covid 19). Ecco quali sono i principali appuntamenti da non perdere.
Grande attesa al Teatro Cortese dei Colli Aminei dove nel segno della comune ripresa, da venerdì 8 a domenica 10 ottobre, arriva l’attore Gianni Caputo con lo spettacolo “‘O ciardino d”e pparole”. Lo spettacolo sarà una passeggiata nella poesia napoletana del ‘900, restituendole quella vita e quella ricchezza espressiva che hanno bisogno di occhi e di un corpo, vivi, pulsanti.
Sabato 9 e domenica 10 ottobre, in occasione dell’evento Open House Napoli, Palazzo Reale apre eccezionalmente le porte del suo laboratorio di restauro e dei depositi nel piano ammezzato dell’edificio, dove nel XIX secolo erano ubicate le cucine reali, ancora riconoscibili per la presenza dei piani di cottura, dei pavimenti maiolicati, di mensole e dispense.
Le visite, guidate da storici dell’arte e dai restauratori, si svolgeranno dalle 10.30 alle 13.30, con partenza ogni 45 minuti, per gruppi di 20 persone. Necessari Green pass e prenotazione sul sito www.openhousenapoli.org.
Un grande appuntamento per sabato 9 ottobre alle ore 19.30 nella storica Basilica di San Giovanni Maggiore, dove si conclude la ventiduesima edizione della rassegna Organi Storici della Campania della Associazione Alessandro Scarlatti.
L’organista Angelo Trancone eseguirà un programma dedicato alla ispirazione popolare nel ‘600 tra Napoli e Roma sull’organo Giovanni Galasso del 1890 appena restaurato ed inaugurato.
L’arte di vivere della celebre e sfortunata pittrice messicana in esposizione a Palazzo Fondi sarà in con opere originali e tecnologie multimediali.
La straordinaria collettiva di 22 artiste statunitensi che “hanno fatto la Storia del fumetto nordamericano” è in esposizione presso FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli.
Una significativa mostra nella grande Sala della Meridiana, che vuole coniugare l’archeologia e la tecnologia per raccontare un mito di tutti i tempi, attraverso un progetto scientifico che, senza sacrificare il rigore metodologico, unisce istituzioni italiane e straniere con un condiviso percorso di conoscenza.
Il cuore pulsante dell’allestimento di tale mostra è senza dubbio rappresentato dai ben 160 reperti che, sistemati nel Salone della Meridiana, sono il risultato di suggestivi tasselli per un lungo e affascinante viaggio di ricerca suddiviso in sei sezioni.
Articolo pubblicato il: 8 Ottobre 2021 11:26