Categorie Cronaca di Caserta

Ex Canapificio abusivo da 5 anni, la Regione Campania: “Sgomberi mai eseguiti”

Ex Canapificio di Caserta: il consigliere regionale Gianpiero Zinzi aveva chiesto chiarezza sulla struttura (sgomberata lo scorso marzo per motivi di sicurezza).

Il quotidiano “Il Mattino” ha dedicato un focus all’ex Canapificio di Caserta, sede organizzativa degli uffici SPRAR e dello sportello di sindacato sociale, sgomberato lo scorso marzo per motivi di sicurezza.

Alla questione si era interessato il consigliere regionale Gianpiero Zinzi, il quale aveva presentato un’interrogazione indirizzata all’Assessore Regionale all’Urbanistica e al Governo del Territorio, Bruno Discepolo. La risposta è arrivata dall’avvocato Silvio Uccello, direttore generale delle Risorse Strumentali della Regione Campania. Quest’ultimo ha sottolineato come la struttura fosse abusiva da 5 anni e che gli sgomberi erano stati ordinati ma mai eseguiti. Dopo il comodato d’uso tra la Regione e l’associazione, stipulato nel 2006, il 31 luglio 2014 la Regione Campania disdisse il contratto per “sopraggiunte esigenze istituzionali”. Palazzo Santa Lucia annuncia in seguito che il 27 novembre 2015 si sarebbe provveduto “alle operazioni di rilascio dell’immobile e alla riconsegna all’Ente proprietario”.

La mattina del 27 novembre gli ufficiali di pg si presentano al Canapificio, ma incontrano Massimo Cocciardo, operatore dell’associazione, che si rifiuta di consegnare le chiavi, sottolineando che la struttura è sede d’accoglienza di migranti e rifugiati, per cui “non si possono interrompere i servizi svolti per conto di province e Ministero degli Interni”. Cocciardo li informa anche che “è fissato un appuntamento con l’assessore alle Politiche sociali per il successivo lunedì”, per cui “a fronte del rifiuto, la Regione ha sospeso lo sgombero”. Due anni dopo, il 25 ottobre 2017, i tecnici regionali si presentano all’ex Canapificio per una ricognizione e riscontrano “situazioni di pericolosità dovute alla mancata adozione di ogni misura di sicurezza da parte dell’Associazione”, di nuovo diffidata a lasciare l’immobile. Un mese dopo, aggiunge Uccello, “c’è una nuova diffida al rilascio dei locali e vengono informate dell’inadempimento sia la Prefettura che il Comune di Caserta e l’Avvocatura regionale viene sollecitata a proseguire nell’azione di rilascio”.

Il 28 novembre 2017, attraverso il vicecapo di gabinetto della Regione, Michele Gerardo, perveniva una nota della Prefettura di Caserta che segnalava “la rilevanza dell’attività svolta dall’associazione la cui interruzione avrebbe avuto ripercussioni nella tenuta sociale e sull’ordine pubblico”. Tra l’altro, il 2017 è l’anno in cui il Centro sociale s’aggiudica i 7 milioni e mezzo di euro per il progetto Sprar, vicenda per cui sette responsabili dell’ex Canapificio sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Sempre nel 2017, dalla Prefettura chiedono alla Regione di essere informati per tempo dell’eventuale esecuzione dell’azione di rilascio “al fine di adottare le misure a tutela dell’ordine e della sicurezza”.

L’8 agosto 2018, il vicepresidente Fulvio Bonavitacola ha “invitato la direzione generale Risorse Strumentali a porre in essere le procedure necessarie alla regolarizzazione dei rapporti con l’associazione”, col Centro sociale ancora “esortato a produrre documentazione utile a valutare la possibilità di legittimare la presenza nell’ex Canapificio”. “Ma l’Associazione non ha prodotto quanto richiesto e – prosegue Uccello – è continuata l’occupazione sine titulo della struttura”. Lo scorso marzo, arrivano il sequestro e l’ordine di mettere in sicurezza l’ex Canapificio, tra varie proteste. In quell’occasione, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sottolineò che “la pacchia è finita“.

Articolo pubblicato il: 3 Maggio 2019 11:35

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.