Il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg si è presentato alle commissioni Commercio e Giustizia del Senato degli Stati Uniti per parlare dello scandalo Cambridge Analityca. Mister Facebook ha di nuovo ammesso le proprie responsabilità per quanto accaduto: “Stiamo svolgendo un’indagine interna e se scopriremo che ci sono applicazioni che non rispettano le nostre regole le sospenderemo dal servizio. Non abbiamo affrontato in modo sufficiente le nostre responsabilità ed è stato un grosso errore fidarsi della parola di Cambridge Analytica. È stato un mio errore e mi dispiace”. Zuckerberg ha dichiarato inoltre che “non basta connettere le persone e dar loro voce. Per sicurezza e verità diventeremo poliziotti del sistema attorno a noi”.
Intanto, in un post pubblico, il social network ha annunciato che offrirà una ricompensa, anche fino a 40 mila dollari, agli utenti che segnalano l’uso improprio dei dati da parte degli sviluppatori di app: il programma per evitare abusi si chiama “Data Abuse Bounty”.
Il presidente della commissione Giudiziaria del Congresso Usa, Charles Grassley, che quello della commissione del Commercio, John Thune, dicono che forse è giunto il momento per porre regole sulla privacy ai colossi tech. “Si credeva che il settore potesse regolarsi da sé, ma adesso ci sono dubbi. Facebook è nato come un esempio del sogno americano, non trasformatelo in un incubo della privacy”, ha detto Zuckerberg, sottolineando come il social network blu (che sarà sempre gratuito) sia riuscito a raccogliere tanti fondi per le catastrofi (basti pensare ai 20 milioni di dollari per i danni dell’uragano Harvey).
Articolo pubblicato il: 11 Aprile 2018 12:24