Purtroppo si è rivelata un flop la marcia anticamorra organizzata dopo i falò contro i pentiti che lo scorso 8 dicembre si è verificato durante la notte dell’Immacolata.
E’ andata deserta la marcia anticamorra che era stata organizzata a Castellammare di Stabia (Napoli), nel rione Savorito dove la notte dell’8 dicembre scorso, durante i falò contro i pentiti per l’Immacolata, era stato dato alle fiamme un manichino con l’auspicio, espresso attraverso uno striscione, che fosse dato fuoco ai pentiti di camorra (“Così devono morire i pentiti abbruciati”). Vuoto e silenzio sono stati gli accompagnatori della ”Marcia anticamorra” che doveva svolgersi questa mattina partendo dal rione Savorito, dove il 7 dicembre sera i clan hanno inviato il loro messaggio di morte ai ”pentiti” della camorra, bruciando un fantoccio in cima a un falò con lo striscione ”Così devono morire i pentiti abbruciati”.
Promotore dell’iniziativa, con un messaggio-volantino diffuso via web, è Nino Di Maio, un cittadino che si batte per garantire i diritti ai disabili. Aveva invitato soprattutto le mamme a unirsi a ”un corteo silenzioso” per dire ”no alle mafie”. Ma si è ritrovato solo, circondato da pochi rappresentanti politici locali, il sindaco Gaetano Cimmino, i giornalisti e una massiccia presenza di forze dell’ordine. Mancavano gli studenti, gli operai, la chiesa. Anche molte altre associazioni che si battono per la legalità erano assenti.
Le troppe assenze alla manifestazione
Di certo – come è stato evidenziato da alcuni – si è trattato di una iniziativa reclamizzata per canali non convenzionali. Non era partita dalla politica né da sindacati o altre organizzazioni istituzionali ed è diventata l’ombra delle grandi manifestazioni cittadine che Castellammare di Stabia ha messo in campo nei periodi delle faide di camorra.
Tuttavia, molti rappresentanti di partiti presenti in consiglio comunale si sono presentati all’appuntamento, alle ore 9 nel piazzale del ”falò della vergogna”. Nemmeno gli abitanti del quartiere si sono fatti vedere. Qualcuno ha seguito dalle finestre delle palazzine popolari il presidio che si è sciolto dopo qualche ora, rinunciando a proseguire in corteo – com’era stato annunciato – lungo le strade di Castellammare di Stabia e fino al Comune.