Nelle prime ore della mattinata odierna, all’esito di indagine coordinata dalla VII Sezione della Procura della Repubblica di Napoli, coordinata dal Procuratore Aggiunto Rosa Volpe e dal Sostituto Procuratore Ludovica Giugni, la Compagnia Carabinieri di Napoli Centro ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di un indagato gravemente indiziato di detenzione e porto illegale di armi (artt. 10,12, 14 L. 497/74).
L’indagine, avviata a seguito di una “stesa” verificatasi in via Chiatamone la sera dell’8 aprile u.s., ha permesso, grazie ad attività tecniche e tradizionali di indagine, come pienamente evidenziato dal G.I.P. nell’ordinanza di custodia cautelare, di ricostruire l’intera dinamica dell’evento criminoso, nonché ad identificarne l’autore.
Secondo il provvedimento cautelare, l’indagato, un giovane residente a Ponticelli che non ha precedenti penali, nel tardo pomeriggio dell’8 aprile si era recato, insieme alla propria compagna, in uno dei ristoranti del lungomare di Napoli, affidando il proprio scooter a due parcheggiatori abusivi che gestivano la sosta in via Chiatamone. Al termine del pranzo, tuttavia, si accorgeva di essere stato vittima del furto del ciclomotore e, per questa ragione, iniziava un vivace litigio con gli abusivi, colpevoli, a suo dire, di non collaborare alla restituzione di quanto asportato. L’uomo e la donna si erano pertanto allontanati da via Chiatamone a bordo dell’autovettura di un conoscente contattato nella circostanza, per poi farvi ritorno dopo circa un’ora, alle 20.30 circa.
Infatti, sceso dall’autovettura in parola, una Fiat Panda, l’indagato impugnava una pistola recuperata per l’occasione e iniziava una folle sparatoria per intimidire i parcheggiatori e fare scontare loro il furto patito, incurante dei numerosi passanti che, a quell’ora,
La scena veniva registrata dalle telecamere degli impianti di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali, che, analiticamente studiate dagli investigatori, hanno permesso di risalire al modello dell’autovettura suddetta. Incrociando questo dato le targhe catturate dai lettori SCNTT del Comune di Napoli, si è poi risaliti all’identificazione del conducente del veicolo. Da qui, grazie allo studio delle informazioni sul conto di quest’ultimo contenute nelle BB.DD. delle FF.PP. e negli archivi delle Stazioni CC, si è infine riusciti a dare un nome all’indagato.
Articolo pubblicato il: 31 Ottobre 2018 10:08