Le nuove regole della fase 3: le norme per ristoranti e matrimoni. Novità anche per le strutture ricettive alberghiere. Vietato giocare a carte e a calciobalilla.
La fase 3 sta ormai entrando nel vivo, con le attività economiche che ormai hanno ripreso a lavorare dopo il lungo lockdown. Stato e Regioni con il supporto tecnico-scientifico del Cts hanno emendato muove linee guida con le misure di prevenzione e contenimento di carattere generale. Come riporta “Il Mattino”, nei ristoranti “la distanza tra i tavoli può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet”. Mentre nelle cerimonie come i matrimoni, sono ammessi “buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose” e “la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti”, riorganizzando “gli spazi in relazione alla dimensione dei locali: dovranno essere altresì valutate idonee misure (segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet”.
Nelle strutture ricettive alberghiere, potrà essere consentito l’accesso ad ambienti altamente caldo-umidi (es. bagno turco) e alla sauna “solo se inserite come servizio esclusivo nelle camere per gli ospiti o mediante prenotazione con uso esclusivo, purché sia garantita aerazione, pulizia e disinfezione prima di ogni ulteriore utilizzo”.
Novità anche nelle piscine, che devono essere dotate di impianto/struttura di dispenser con prodotti igienizzanti per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili all’entrata: dovrà essere concepito “l’obbligo di frizionarsi le mani già in entrata”. Altresì prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell’area solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l’igiene delle mani.
Per quanto riguarda i giochi da tavolo, no al gioco delle carte e al calciobalilla, entrambi vietati perché considerati strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno e il mantenimento della distanza personale di almeno un metro.