“Il vino è la luce del sole tenuta insieme dall’acqua”. E se persino Galileo Galilei, centinaia di anni fa, sapeva già mostrarsi ben consapevole di un nettare di Bacco in grado di prender vita soltanto grazie all’intensa interazione tra terra, sole e acqua; come non avremmo potuto noi, ad anni di distanza, averne eccezionale ed ulteriore conferma con una saporitissima presentazione firmata “Fattoria della Talosa” nella lussuosa location offerta dall’Hotel Parker’s di Napoli.
Perché è proprio nella bella cornice offerta dall’Hotel Parker’s, che tra il sole, l’acqua e la terra tanto cari al Galileo, le squisite meraviglie in calice di Montepulciano hanno potuto definitivamente ammaliare, e persino incantare, giornalisti e addetti ai lavori con dei veri e propri nettari di un’azienda vinicola toscana antica, ma al contempo anche meravigliosamente moderna.
Nata sì nel 1972, ma ancora in grado di coniugare la magia di una tradizione con le esigenze più attuali, l’Azienda Talosa ha infatti saputo affascinare, raccontare, far degustare, ma non solo! Perché è stato proprio grazie alla brillante e originaria idea del fondatore Angelo Jacorossi, che tutti i partecipanti allo straordinario incontro degustativo partenopeo hanno potuto far tesoro di una terra, ma ancor più dei meravigliosi valori e sapori ad essa connessi, e viaggiare con il cuore, ma persino con le papille gustative, tra le più antiche terre e i suoi più magici sentori.
Terre, sapori e ancor più valori dunque. Edoardo Mottini Jacorossi, discendente dell’antica famiglia di vinificatori oltre che Ceo di “Fattoria della Talosa” ha potuto infatti ben illustrare, proprio durante la verticale del Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva, l’amore e la tenacia che hanno saputo condurre, anche grazie all’enologo e sales manager Cristian Pepi, i preziosi contenuti in bottiglia sino ad oggi.
Dalla maturazione del vino in botti di raffinato rovere, fino al processo di affinamento modellato sempre in virtù del tipo di vino da ottenere. Quello dell’Azienda Talosa è, in fin dei conti, un vino che proprio nel nome di Montepulciano e del pittoresco borgo che ne domina la Valdichiana e la Val d’Orcia, vuole sì produrre con il “Prugnolo Gentile”, il clone del Sangiovese, ma senza mai assumerne caratteristiche ripetitive o innaturalmente standardizzate.
Dopotutto, proprio come le differenti annate presentate nella verticale del Parker’s hanno saputo mostrare; la 2019; la 2018; la 2017 e la 2016 hanno realmente potuto raccontare la complessa, vivace e al contempo estremamente piacevole evoluzione di un vino che, pur mostrando la fiera audacia del Sangiovese, ha senza dubbio potuto mostrare anche i segni di un lungo viaggio nel tempo.
Un viaggio nel tempo dunque, ma persino nello spazio e che, proprio come specificato dal Ceo Edoardo, ha potuto spaziare dall’innovazione nei vigneti fino alla rivisitazione degli spazi, compreso quelli dell’antica cantina per un un sistema enoturistico fatto di degustazione, una struttura ricettiva che punta dritta sul borgo, alla tanta, tantissima qualità e, soprattutto, ai valori davvero cari al Galileo.
Articolo pubblicato il: 25 Maggio 2024 11:20