Il Governo non ha rinviato l’obbligo di fatturazione elettronica per i lavoratori che prestano servizio in subappalto per la Pubblica Amministrazione (come alcuni medici delle strutture private).
Se l’obbligo della fatturazione elettronica per i benzinai è stato rimandato dal Governo al gennaio 2019, al momento non si può dire la stessa cosa per altre categorie di lavoratori. Dall’1 luglio, è infatti scattata la fatturazione obbligatoria per subappaltatori e subcontraenti che lavorano come intermediari per la pubblica amministrazione. Come riporta “Fanpage”, in molti casi sono le stesse aziende a non sapere se il rinvio valga solo per loro e se il loro rapporto con la pubblica amministrazione rientri o meno tra le categorie anticipate al primo luglio 2018.
Di questa categoria di lavoratori fanno parte, ad esempio, architetti, geometri, imprese edili che operano per la realizzazione di opere pubbliche. Oppure l’universo della sanità privata (in convenzione) che fa riferimento alle Regioni. E in questi casi sono molti coloro che lavorano con un regime di partita Iva, magari per più strutture contemporaneamente. C’è chi ha inviato le comunicazioni per passare alle fatturazioni elettroniche e chi, nella stessa area metropolitana di Roma, sostiene che l’obbligo scatti solo a gennaio 2019.
L’intenzione del Governo (da discutere in Parlamento) è comunque quella di rinviare le fatturazioni elettroniche per tutte le categorie. Mentre dal ministero dello Sviluppo economico fanno sapere che al momento non sono previste ulteriori azioni in merito.
Fatturazione elettronica, la circolare dell’Agenzia delle Entrate
Una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile prende in esame i nuovi obblighi introdotti con la fatturazione elettronica soprattutto per i benzinai, con qualche breve cenno anche per subappaltatori e subcontraenti. Ma la circolare parla di un “successivo documento che esamini compiutamente le specifiche problematiche del settore”. Documento che è stato pubblicato il 2 luglio, sotto forma di “chiarimenti”. Nella circolare di aprile si specifica chi sono i lavoratori e le imprese che rientrano nell’anticipo a luglio 2018, ovvero i professionisti che lavorano per l’impresa che ha stipulato il contratto con la Pa. Nei chiarimenti si ricorda che il subappalto riguarda il contratto “con il quale l’appaltatore affida a terzi l’esecuzione di parte delle prestazioni oggetto del contratto di appalto. L’affidatario comunica alla stazione appaltante il nome del sub-contraente, l’importo del sub-contratto, l’oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati”. Quindi, la fatturazione elettronica vale solo “nei confronti dei soggetti subappaltatori e subcontraenti per i quali l’appaltatore ha provveduto alle comunicazioni”. Si ritengono quindi esclusi dai nuovi obblighi coloro che forniscono beni “all’appaltatore senza sapere quale utilizzo egli ne farà, utilizzandone magari alcuni per l’appalto pubblico, altri in una fornitura privata”.