Festa del Lavoro social per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli che celebra il 1° maggio con suggestivi mosaici fotografici. Dall’immagine di una squadra al lavoro nel 1927 al reportage di Paolo Soriani (2019).
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli per fronteggiare questa drammatica emergenza mondiale, celebrerà il 1° maggio, Festa del Lavoro, in versione social, e sceglierà di presentare, agli appassionati di Facebook ed Instagram, un interessante viaggio per immagini tra passato e presente. Risale al 1927, infatti, un suggestivo scatto proveniente dall’Archivio Fotografico del MANN che ritrae una squadra in un attimo di riposo, durante le operazioni di trasporto della statua di Ferdinando I, scolpita da Antonio Canova.
A questa splendida immagine d’epoca, in un mosaico che diviene una sorta di melting pot temporale, saranno abbinate altre tre istantanee del reportage fotografico di Paolo Soriani, che ha seguito le attività di spostamento dei reperti dal MANN all’Ermitage di San Pietroburgo, in occasione della grande mostra “Pompei. Dei, eroi”, allestita presso il Museo russo, inoltre le immagini di Soriani hanno corredato l’Annual Report 2018 del MANN.
Le composizioni fotografiche, che saranno postate venerdì prossimo sui canali social del MANN, sottolineeranno quanto, alle soglie del terzo millennio, l’evoluzione tecnologica debba essere accompagnata da fattori di perenne importanza come la passione, l’intelligenza e la cooperazione degli uomini.
A conclusione giornata, sempre sulle piattaforme online dell’Istituto, sarà possibile ammirare un reperto valorizzato in occasione della mostra “MANN on the moon”, organizzata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per i cinquant’anni dallo sbarco sulla luna.
Si tratta del il Menologium rusticum Colotianum, un particolarissimo parallelepipedo del I sec. d.C. (appartenente alla Collezione Farnese), che riportava, per ogni mese, il numero dei giorni, definendo la durata delle ore di luce e della notte, le fasi lunari, l’elenco delle divinità celebrate, le feste religiose ed anche le lavorazioni agricole.
L’osservazione della natura, per gli antichi, accompagnava la vita quotidiana, ed è molto affascinante pensare che il tempo, anche quello del lavoro, fosse misurato sentendosi sempre parte dell’Universo.