Domenico Di Gioia e Annalisa Freda hanno animato il terzo appuntamento del Festival Barocco Napoletano, eseguendo alcune celebri Sonate per flauto di autori del Settecento e Ottocento; incisiva e abile, inoltre, la presenza dell’eccellente pianista e Direttore Artistico della manifestazione, M° Keith Goodman.
Il terzo appuntamento con Festival Barocco Napoletano, tenutosi lo scorso 23 gennaio 2023, sempre nella Sala del Toro Farnese e sempre alle ore 18.00, ha avuto come protagonisti il flauto traverso e un raffinatissimo pianoforte.
“L’Eco di Pan”, questo il significativo titolo del terzo appuntamento con il FBN, ha aperto il pomeriggio con il Trio Sonata in sol maggiore per due flauti e basso continuo di Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian Bach, nonché uno dei massimi compositori della sua epoca e senza dubbio il più dotato dei figli di Bach.
La difficile Sonata è stata eseguita brillantemente da due giovani ed eccellenti flautisti, Domenico Di Gioia e Annalisa Freda, perfettamente affiatati tra loro e molto concentrati nonostante i soliti applausi fuori luogo, tra un movimento e l’altro che non hanno però influenzato sul risultato finale della bellissima e impeccabile esecuzione. Di raffinata bellezza stilistica anche la Sonata in re maggiore per flauto e basso continuo di Leonardo Vinci, uno dei massimi compositori della preziosa Scuola Musicale Napoletana del Settecento e prolifico autore di musica vocale, qui proposto come compositore di musica strumentale per questo antichissimo e affascinante strumento a fiato, una Sonata affrontata con gusto e talento dallo stesso Domenico Di Gioia.
Principalmente attivo a Francoforte e ad Amburgo nella prima metà del Settecento, è stata proposta di G.P. Telemann, la Sonata in fa maggiore per flauto e basso continuo, egregiamente eseguita con disinvoltura e grande padronanza dello strumento dalla giovanissima Annalisa Freda, accompagnata da un bravo, attento e prezioso Keith Goodman, seguita dalla Fantasia n. 10 per flauto solo dello stesso autore con la quale il flautista Domenico Di Gioia ha dato il meglio di se, eseguendo con passaggi “puliti” e abili fraseggi questa difficile e impegnativa Fantasia, consacrando il suo perfetto equilibrio tra tecnica e interpretazione.
Tutti i brani citati fino ad ora, sono stati accompagnati al pianoforte (che ha eseguito il basso continuo) dal Direttore Artistico del Festival Barocco Napoletano Keith Goodman, che ad un certo punto, nel cuore stesso della serata, ha eseguito con grande eleganza ed eccellente bravura quattro Sonate per pianoforte di Domenico Scarlatti, la K9, K64, K208 e K322, trascinando il numeroso pubblico in una nuova dimensione musicale, sottolineata da un’interpretazione impeccabile, convincente ed emozionante; ad un certo punto l’attenzione è diventata più concentrata e il prezioso silenzio del pubblico che ha atteso la fine della quattro Sonate per il lungo e meritato applauso finale, è stato accompagnato per tutta la durata delle stesse, dalla magnetica e magica esecuzione del M° Goodman, che ha regalato una prova magistrale del suo talento pianistico.
La serata si è poi degnamente conclusa con l’Andante e Rondò op. 25 per due flauti e pianoforte di Albert Franz Doppler, compositore austriaco ottocentesco e grande virtuoso del flauto, strumento con il quale debuttò già all’età di tredici anni. Anche in questo caso i due eccellenti flautisti hanno dato prova di grande talento artistico e virtuosistico come la bella e giovane Annalisa Freda, che vedo proiettata verso una luminosa carriera artistica. Il notevole successo della serata e l’entusiasmo di un pubblico felice e soddisfatto, hanno preteso il consueto bis che i tre bravi artisti hanno subito concesso eseguendo il celebre Intermezzo dalla Carmen di George Bizet, trascritto per due flauti e congedando il pubblico nel migliore dei modi, lasciando un ricordo indelebile della memorabile serata. Voglio inoltre ricordare che quest’anno è la VI edizione del Festival Barocco Napoletano che il Presidente, dott. Massimiliano Cerrito, con la sua competenza musicale e forte passione per la cultura e quindi per la musica, si adopera da sempre per la diffusione, la valorizzazione e la conservazione di uno dei patrimoni più preziosi e antichi che la città di Napoli possiede: la Scuola Musicale Napoletana del Settecento.