Il Festival è stato l’occasione per riscoprire la storia e i luoghi dell’Opera Buffa Napoletana con le visite guidate “Sulle tracce dell’Opera Buffa Napoletana”
Sold out tutte le sere, con 2.000 spettatori in totale, per la seconda edizione del Festival dell’Opera Buffa Napoletana, andato in scena con melologhi e operine sui palcoscenici di Sala Assoli e Teatro Nuovo. Realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e prodotto dall’associazione culturale Giano Bifronte in collaborazione con Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo, il Festival dell’Opera Buffa Napoletana ha avuto i patrocini di Comune di Napoli, Napoli Città Metropolitana e Napoli Città della Musica.
Il Festival è stato l’occasione per riscoprire la storia e i luoghi dell’Opera Buffa Napoletana con le visite guidate “Sulle tracce dell’Opera Buffa Napoletana”, a cui hanno partecipato anche turisti internazionali che hanno usufruito del pacchetto completo di spettacoli e visite ai Quartieri Spagnoli.
Dopo un lungo lavoro di ricerca e trascrizione durato due anni, il direttore artistico Massimiliano Sacchi, che per questa edizione ha scelto il tiolo “L’Infedeltà Fedele”, ha inserito in programma i melologhi “La principessa dei bordelli” di Francesco Forlani con Isa Danieli, che, dopo più di quarant’anni da “Mistero Napoletano” di Roberto De Simone, è tornata nei panni di Giulia De Caro, impresaria teatrale, diva ribelle e glamour del teatro napoletano alla fine del ’600; “Teoria del fascino. Sulla jettatura” scritto e portato in scena da Eugenio Bennato, accompagnato da Le Voci del Sud e dal violoncellista Erasmo Petringa.
“Cimmarosa” di e con Claudio Di Palma (a cui è stato affidato il coordinamento teatrale) con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli diretta dal maestro Giuseppe Mallozzi; e le operine “La Zingaretta” di Leonardo Leo, con trascrizione e arrangiamento a cura di Fabrizio Romano, tornata a riproporre i suoi travestimenti e la sua modernissima riflessione sull’identità.
“Livietta+Tracollo”, intermezzo di Giovan Battista Pergolesi elaborato in musica elettronica, e quindi portato in scena con un approccio sperimentale, con trascrizione e arrangiamento a cura di Dario Bassolino; “L’amante ridicolo” di Niccolò Piccinni, tornato per la prima volta a suonare al Teatro Nuovo dove debuttò nel 1757, con trascrizione e arrangiamento di Carlo Gargiulo e Massimiliano Sacchi.
Estratti degli spettacoli sono stati pubblicati su ON – Il Teatro delle Culture, piattaforma digitale inaugurata quest’anno dal Teatro di San Carlo, che vuole raccontare il cambiamento e costruire uno spazio di innovazione sociale e di inclusione. La registrazione è gratuita a questo link: on.teatrosancarlo.it. In occasione della presentazione del Festival, è stato pubblicato un documentario in più episodi dal titolo “Suoni e Visioni”, per la regia di Mario Pistolese, dedicato all’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli e allo speciale incontro con il regista Ferzan Ozpetek.