Festival di Venezia, trionfo del cinema napoletano
Premi e applausi per Gatta Cenerentola, Ammore e Malavita, MalaMenti e Veleno alla 74ma mostra cinematografica di Venezia.
di Luigi Maria Mormone – Il cinema “made in Naples” esce dalla 74ma mostra internazionale del cinema di Venezia con tanti premi e applausi su tutti i fronti, rafforzando ancora di più la già grande tradizione cinematografica delle nostre terre. Sono ben quattro i film che hanno tratto ispirazione dalla napoletanità, intesa in tutte le sue positive sfumature. La fantasia unita alla realtà si ritrova nel cartone animato della Factory Mad Gatta Cenerentola, premiato con due riconoscimenti: il Premio Open per il linguaggio innovativo per il mercato estero e per l’operazione produttiva e il Premio Speciale Pasinetti. Questa la motivazione ufficiale del secondo riconoscimento: “per la capacità di rileggere Basile e De Simone, di fondere in una fiaba nera dai riflessi steampunk la proverbiale miseria e nobiltà di Napoli e di far fronte con un poderoso immaginario e un abbacinante ventaglio cromatico a un budget non faraonico”. All’interno del cartone animato (al cinema dal 14 settembre e la cui regia è di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Mariano Guarnieri e Dario Sansone) prestano la loro voce ai personaggi attori del calibro di Alessandro Gassmann, Massimiliano Gallo e Maria Pia Calzone. Applausi a scena aperta e il premio per la miglior colonna sonora sono andati ad Ammore e malavita dei Manetti Bros (nei cinema dal 5 ottobre), tornati a girare un film in terra partenopea dopo il trionfo di Song ‘e Napule. Musiche e testi sono firmati da Nelson, Pivio e Aldo De Scalzi, tra cui spicca “L’ammore overo”, l’adattamento in napoletano di “What a Feeling”, miglior canzone agli Oscar nel 1984 per il film “Flashdance”, splendidamente interpretato da Serena Rossi, protagonista del film insieme a Giampaolo Morelli, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso. Anche il cast del film, in cui i Manetti mescolano alla loro maniera più generi cinematografici (dalla commedia al musical, fino al cinema d’azione), ha vinto il Premio Francesco Pasinetti, assegnato dal Sindacato nazionale giornalisti Cinematografici italiani. Ha inoltre trionfato anche la napoletanità intesa come voglia di riscatto e denuncia. Onore al merito in tal senso a Francesco Di Leva, attore e creatore del NEST (il teatro di Napoli Est con sede a San Giovanni a Teduccio, uno dei simboli del riscatto della cosiddetta periferia), che per il cortometraggio MalaMenti ha vinto il premio “Miglior film mediterraneo” dell’Unione nazionale cronisti italiani. Questa la motivazione: “per aver denunciato con ironia, ritmo e humor nero le radici dei malesseri delle periferie mediterranee, dal fanatismo alla manie di protagonismo della nostra società fini al delirio della violenza delle mafie come strumento di morte e patologia della sopravvivenza. Il tutto con la tecnologia del cellulare e con gli sfondi della macchia e dei paesaggi, flora e fauna del Mediterraneo”. Non poteva infine mancare la voglia di alzare la voce per l’ormai purtroppo storico dramma della Terra dei Fuochi, tema principale del film Veleno (prodotto dalla Bronx Film e diretto da Davide Olivares), con Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo e Salvatore Esposito (in sala dal 14 settembre). Anche questo film è stato ben accolto dalla critica, a coronamento di una dieci giorni trionfale per tutto il movimento cinematografico italiano. E non fa nulla se nessuno di questi film ha vinto il Leone d’Oro.
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